Una petizione per chiedere all’avvocato di Filippo Turetta di lasciare la difesa del giovane che ha ucciso Giulia Cecchetin, perché il legale, Giovanni Caruso, è professore di Diritto Penale all’Università di Padova, dove studiava la vittima e in quanto tale non avrebbe dovuto accettare l’incarico.
La richiesta, firmata da 163 persone e pubblicata su Change.org da una dipendente del ministero della Cultura, ha lasciato senza parole la rettrice dell’ateneo, Daniela Mapelli, che non ha esitato a schierarsi dalla parte del difensore, docente nella sua università: «Petizione incredibile. Siamo arrivati a un corto circuito per un Paese democratico. Nel nostro Stato tutti hanno diritto alla difesa, compreso il signor Turetta. Oltretutto l’Università mai potrebbe dire al professor Caruso, bravissimo docente che esercita anche la libera professione, se può o meno tenere la difesa di qualcuno».
Ma cosa lamentano i firmatari della petizione? Il fatto che l’università di Padova, attraverso la sua rettrice e in numerose forme, ha espresso il suo cordoglio per la morte di Giulia conferendole anche la laurea ad honoris causa dopo la tragedia, dichiarandosi vicina alle donne vittime di violenza, ma non si sia dissociata dalla scelta ritenuta inopportuna di Caruso di assumere la difesa del giovane reo-confesso dell’assassino della sua ex ragazza, sequestrata ed uccisa a pochi giorni dalla laurea perché non riusciva a rassegnarsi ad una vita senza di lei. «Se davvero l’università è vicina alle donne vittime di violenza e vuole sostenere questa lotta – si legge nella petizione – si renda estranea alla difesa di chi ha commesso un omicidio efferato e la cui colpevolezza è indubitabile. Non si può stare al tempo stesso con le vittime e con i carnefici!». Anche il Consiglio direttivo dell’associazione italiana dei professori di diritto penale sta con Caruso: «La difesa che sta esercitando, legittimamente, non può far dubitare della condivisione civica ed etica del contrasto alla violenza di genere che noi, come docenti di diritto penale, sviluppiamo nella didattica».
Sono state raccolte circa duecento firme, sufficienti per sollevare l’attenzione della stampa, sebbene la petizione esista ormai da due mesi e l’obiettivo fissato è di cinquecento firmatari. Il professor Caruso non ha voluto commentare la notizia, lo ha fatto invece l’ex difensore d’ufficio di Turetta, Emanuele Compagno: «Il ruolo dell’avvocato non sia confuso con quello del responsabile di un delitto».