“Stelle senza un cielo”, Linate ricorda i bambini della Shoah

"Stelle senza un cielo", Linate ricorda i bambini della Shoah

Una mostra dedicata ai bambini ebrei per celebrare il Giorno della Memoria all’aeroporto di Milano Linate, il racconto-testimonianza di uno dei periodi più bui dello scorso secolo, intitolata “Stelle senza un cielo – Bambini nella Shoah” per non dimenticare. Anche quest’anno Sea ha voluto ospitare nell’aeroporto uno degli appuntamenti che si colloca tra le iniziative del Comune di Milano per il prossimo “Giorno della Memoria”, il 27 gennaio, e la cui apertura cade nella Giornata internazionale dell’educazione.

Si tratta di una mostra itinerante realizzata dall’Istituto Yad Vashem di Gerusalemme, in collaborazione con l’Associazione Figli della Shoah e curata da Meis-Fondazione Cdec per l’edizione della sezione italiana che i passeggeri in partenza da Linate potranno vedere fino all’11 febbraio nello spazio espositivo al mezzanino dell’area Foodcourt – area imbarchi.

Inaugurazione mostra Stelle senza un cielo a Linate

“Stelle senza un cielo” mette in mostra 26 pannelli con una selezione di testimonianze, disegni, poesie, lettere e giocattoli che offrono un toccante e coinvolgente spiraglio sulle esistenze dei bambini ebrei nel tragico periodo della Shoah nell’anno del 25° anniversario della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Convention on the Rights of the Child), approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989. Una serie di capitoli a tema dedicati a quel “cielo” che a loro è stato negato, argomenti simbolici del mondo infantile drammaticamente perseguitato in tutte le comunità ebraiche d’Europa come la casa, la famiglia, il gioco, l’amicizia, l’istruzione, il lavoro, l’identità.

linate shoah 1

Durante la Shoah, il mondo ebraico subì brutali sconvolgimenti che causarono fratture sociali e familiari della più estrema gravità. I bambini persero le abitudini quotidiane della loro infanzia e dovettero adattarsi molto velocemente ai crudeli e del tutto tragici avvenimenti, con il risultato che molti divennero “bambini-adulti” e quelli che vennero separati a forza dalle famiglie d’origine, per essere nascosti o deportati nei campi di sterminio, lottarono per sopravvivere senza i genitori. Furono un milione e mezzo le piccole vittime della Shoah, il 90% dell’infanzia ebraica europea.

“È una mostra che parla di diritti negati all’infanzia, diritti fondamentali che ogni bambino dovrebbe avere, nel passato come oggi – ha detto Daniela Dana Tedeschi, presidente Associazione Figli della Shoah. – sono diritti fondamentali come quelli dell’identità, della famiglia, della casa, dell’istruzione. Oggi è la giornata mondiale dell’istruzione e nella mostra ad esempio si racconta come l’istruzione sia stata negata durante la Shoah, perché i bambini furono colpiti dalla persecuzione, prima con le leggi razziali poi con la negazione del diritto stesso alla vita. Istruzione significa poter conoscere il mondo senza messaggi di odio e di intolleranza. Istruzione significa libertà ed è uno dei mezzi che abbiamo per costruire un mondo migliore”con la negazione del diritto stesso alla vita”.

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“Questa mostra ha un ruolo culturale, sociale ed etico importantissimo e l’idea che un aeroporto come Linate la ospiti convince moltissimo la città, è una carta d’identità nel primo luogo d’incontro per chi arriva da altri Paesi – ha sottolineato l’assessore alla Cultura del Comune di Milano, Tommaso Sacchi – perché ripercorre i diritti negati all’infanzia nel dramma della deportazione: un eccidio che fa parte della memoria collettiva, nel dolore e nel ricordo di quello che è stato e non va mai dimenticato”.

“Rinnovando questa collaborazione con l’Associazione Figli della Shoah che è stata avviata sette anni fa, riportiamo nei nostri luoghi quotidiani, nei nostri posti di lavoro, una mostra sul tema dell’Olocausto perché la famiglia aeroportuale, gli operatori, i passeggeri possano respirare e vivere un momento di riflessione su un pezzo di storia italiana che non dobbiamo dimenticare. È un’emozione che fa parte del nostro dna, della nostra cultura, della nostra memoria”, ha ricordato Michaela Castelli, presidente di Sea Aeroporti di Milano.

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