Salone di Ginevra anno zero. Con una parola d’ordine: riaccendere la passione. È da qui, dalle emozioni, che riparte il Geneva International Motor Show. Dopo quattro anni di blackout e l’anteprima dello scorso autunno a Doha, in Qatar, è pronto a riconquistare gradualmente il mondo automotive con una nuova visione del mobility circus. “Questa edizione segna il nostro ritorno in un momento di sfide per il mondo dell’automobile. È il nostro rinascimento e non sará soltanto un palcoscenico per le marche ma avrá anche una formula assolutamente distintiva per presentare le vetture al pubblico in modo esperienziale“, spiega Alexandre de Senarclens, presidente del Salone di Ginevra, in calendario al Palexpo dal 26 febbraio al 3 marzo.
Dal deserto del Qatar e ritorno. Un ritorno che non ha convinto l’industria automotive, infatti sono moltissimi i brand che hanno detto sí a Doha e no a Ginevra, nonostante una politica al ribasso per i costi degli spazi e detli allestimenti. No dal gruppo Stellantis, da BMW, da Mercedes Benz, dal gruppo Wolkswagen, da Kia, da Hyundai, tanto per citare i più noti del “gran rifiuto”. E alla fine nell’elenco degli espositori del GIMS 2024 spicca il gruppo Renault anche con i marchi Dacia, Alpine e Mobilize, che presenterà la Renault 5 E-Tech elettrica e la terza generazione di Dacia Duster, e poi Pininfarina con una concept, Kimera automobili specializzata in sportive artigianali in serie limitata, il player svizzero Microlino, l’americana Lucid Motors, il marchio francese a due ruote DAB Motors e quello delle moto volanti Lazareth, mentre i marchi orientali sono capitanati da MG Motor che lancerà qui la nuova berlina ibrida MG3, e BYD, in lizza pure per The car of the year con la Seal (le altre finaliste sono BMW Serie 5, Kia EV9, Peugeot E-3008, Renault Scenic, Toyota C-HR, Volvo EX30), oltre ad altri brand orientali come Isuzu per un totale di 15 anteprime mondiali e europee.
Insomma non c’è nemmeno la tanto attesa invasione orientale che rischiava di trasformare il salone di Ginevra nel salone di Shangai. “Da quando é nato nel 1905 e da quando è diventato internazionale proprio cent’anni fa, il salone é sempre stato uno specchio che ha riflesso cosa sta accadendo sul mercato automobilistico e continua a farlo oggi accogliendo i diversi protagonisti della sua evoluzione”, spiega Sandro Mesquita. “I brand cinesi hanno voglia di svilupparsi al di fuori del loro habitat naturale e Ginevra é per loro un grande palcoscenico. I brand più “occidentali” non prendono più parte automaticamente ai saloni internazionali, fanno una selezione in base al marketing e al loro mercato locale e dopo quattro anni di assenza deve tornare per tutti l’abitudine ai saloni. Con questa edizione vogliamo rassicurare i marchi che quest’anno non hanno voluto mettersi in gioco ma che torneranno nel 2025”.
Un salone start up che punta su Auto. Future. Now. E che ha come lungo sottotitolo: “Qui il passato alimenta il presente e il presente piana la strada per un futuro sostenibile. GIMS 2024 é una porta che ci porta nell’emozionante futuro dell’automobile che tutti stavamo auspicando”. Un format con tanti highlights che faranno da corollario al salone espositivo. Quattro in particolare. L’Adrenaline Zone dedicata a veicoli ad alte prestazioni, alle creazioni in edizione limitata e al mondo del motorsport, con modelli da corsa, super e ipercar, il Design District, uno spazio che celebrerà l’arte e l’artigianalità del design automobilistico e che prevede pure masterclass con il car designer automobilistico Frank Stephenson.
E poi il Mobility Lab, un laboratorio di innovazione dove le case automobilistiche e i fornitori di mobilità dimostreranno le loro ultime scoperte, dalla possibilità del risparmio di spazio al migliore stile di vita urbana al potenziale dell’ipermobilità.
Invece la Classic Gallery celebrerà il centenario del GIMS con la mostra “100 anni di icone”, un secolo rivissuto attraverso 35 automobili entrate nella storia automobilistica, molte lanciate proprio qui a Ginevra, come la Jaguar E-type 9600 HP, la Porsche 901 “Quick Blue” o la Ferrari 500 Superfast. Accanto a loro saranno in mostra anche le due carrozzerie della Bugatti Royale 41.111, la Roadster Esders e la Coupé de Ville Binder.
Insomma una prima (speriamo non ultima) chance per Ginevra che rischia di essere spazzato via da un mondo digitalizzato dove anche gli acquisti delle automobili si concludono on line? La pensano uguale Alexandre de Senarclens e Sandro Mesquita: “Una presentazione virtuale non sostituirá mai l’emozione di vedere e toccare una vettura come capita nei saloni. Perché l’aspetto importante nel mondo automotive rimane sempre l’emozione”.