Lo scorso dicembre, Maurizio Gasparri aveva puntato il dito contro l’Ospedale Careggi di Firenze per un’ipotetica superficialità con la quale verrebbero effettuati diagnosi e trattamento della disforia nei bambini. E a distanza di un mese dall’interrogazione presentata in Parlamento dal senatore di Forza Italia, il ministero della Salute ha inviato presso il nosocomio fiorentino alcuni ispettori per ascoltare gli operatori e i professionisti del centro del policlinico e capire le modalità di accesso, i percorsi effettuati e le terapie proposte e somministrate. Questi, secondo quanto riporta oggi il quotidiano Il Tirreno, gli ultimi sviluppi di una vicenda che in Toscana (e non solo) promette di continuare a far discutere. Occorre innanzitutto precisare di cosa di tratti: secondo l’ISS, la disforia di genere è una condizione caratterizzata da una intensa e persistente sofferenza causata dal sentire la propria identità di genere diversa dal proprio sesso.
Un tema particolarmente delicato, dunque: Gasparri aveva in sostanza accusato l’ospedale di non effettuare valutazioni abbastanza approfondite sui giovanissimi (si parlerebbe anche di bimbi di 11 anni) intenzionati ad avviare un percorso di cambio di sesso, puntando l’attenzione “sull’assenza di un’assistenza psicoterapeutica e psichiatrica” e sulla presunta somministrazione con eccessiva leggerezza della triptorelina (ovvero un farmaco che sarebbe utilizzato per bloccare la pubertà). Il ministero avrebbe ad ogni modo precisato come l’ispezione non abbia “scopo punitivo”. Entro un mese la relazione che stilerà lo staff di professionisti finirà sul tavolo del ministro Orazio Schillaci e servirà, da un lato, a rispondere all’interrogazione presentata da Gasparri (e ad assumere eventuali provvedimenti concreti in caso di “profonde criticità” riscontrate) e dall’altro a contribuire al percorso di analisi avviato da qualche mese dal ministero per predisporre linee di indirizzo per tutti i centri.
Nel frattempo, anche Fratelli d’Italia ha affrontato l’argomento: il consigliere regionale Diego Petrucci (ringraziando il ministro Schillaci e il capo segreteria tecnica del Ministero Maria Campitiello) ha annunciato un sopralluogo e ha fatto sapere di aver protocollato un’interrogazione in consiglio regionale. “Serve la massima chiarezza e trasparenza sui percorsi terapeutici e i farmaci prescritti nel Centro multidisciplinare per la disforia di genere nei minori di Careggi. Non si può rischiare che qualcuno voglia strumentalizzare i bambini per affermare istanze ideologiche – ha affermato, non risparmiando una “stoccata” al Pd – il rischio è che la Toscana voglia fare politica ideologica sulla pelle e sul futuro di bambine e bambini innocenti. Se c’è qualcuno che sta ideologizzando la questione è il Pd, che grida al lupo e vede omotransfobia ovunque. Secondo l’ultimo rapporto sulla triptorelina del Comitato di Bioetica, non esistono studi di sicurezza e dati sufficienti in grado di rassicurare sulla mancanza di effetti collaterali. Genitori e minori sono adeguatamente informati su questo?“