Petroliera israeliana sequestrata nel golfo di Aden: probabile attacco degli Houthi

Petroliera israeliana sequestrata nel golfo di Aden: probabile attacco degli Houthi

Continuano gli attacchi alle navi collegate ad Israele. La Central Park, una petroliera di proprietà della Zodiac Maritime, è stata abbordata e sequestrata nel golfo di Aden, a sud dell’omonima città costiera yemenita. La nave ha un carico di acido solforico e la società a cui appartiene ha fatto sapere che il comandante è turco e che l’equipaggio è composto da russi, vietnamiti, georgiani, filippini, indiani e bulgari. Non è ancora noto chi vi sia dietro all’operazione, ma tutti gli indizi puntano ai ribelli Houthi.

Secondo quanto riferito dalla società di sicurezza marittima Ambrey, il gruppo armato filo-iraniano aveva minacciato di attaccare la petroliera se questa non avesse virato verso il porto di Hodeida. Sono state anche intercettate comunicazioni provenienti da una nave da guerra statunitense, che avvertiva la Central Park di ignorare il messaggio. La United Kingdom Maritime Trade Operations, l’ente britannico che fornisce avvertimenti ai marinai in Medio Oriente, aveva comunicato la presenza di “due imbarcazioni bianche e nere con a bordo otto persone in abiti militari”. Al momento, non si conoscono le condizioni dell’equipaggio o il numero esatto di uomini che hanno effettuato l’abbordaggio. Ambrey ha però affermato che “le forze navali americane sono coinvolte nella situazione”.

La Zodiac Maritime, la cui sede principale è a Londra, è di proprietà del magnate israeliano Eyal Ofer e i suoi vascelli sono già stati bersagli di altri assalti, attribuiti all’Iran dagli Stati Uniti e altre nazioni occidentali. Nel 2021, un attacco di droni ha causato la morte di due membri dell’equipaggio della petroliera Mercer Street, al largo delle coste dell’Oman.

Il sequestro della Central Park è avvenuto due giorni dopo l’aggressione alla nave portacontainer Cma Cgm Symi, collegata ad un altro miliardario dello Stato ebraico e colpita mentre navigava nell’Oceano Indiano da un velivolo senza pilota che fonti della Difesa di Washington hanno collegato a Teheran. Il 19 novembre, inoltre, un commando di ribelli Houthi ha preso il controllo del mercantile Galaxy Leader, di proprietà di uno degli uomini d’affari più ricchi di Israele, e lo ha dirottato verso la città di Hodeida, dove si trova tutt’ora. Il suo equipaggio, composto da cittadini bulgari, filippini, ucraini, rumeni e messicani, è ancora nelle mani dei combattenti filo-Iran.

Questi continui assalti, uniti al timore che la guerra tra lo Stato ebraico e Hamas si espanda a tutta la regione mediorientale, stanno rendendo sempre più difficile il commercio marittimo internazionale. Attraverso il mar Rosso, infatti, passano alcune delle rotte più trafficate del mondo. Gli Houthi, inoltre, hanno dichiarato che continueranno ad effettuare operazioni del genere fintanto che l’esercito israeliano proseguirà nella sua campagna di terra all’interno della Striscia di Gaza. I ribelli yemeniti hanno anche bersagliato direttamente lo Stato ebraico, lanciando droni e missili verso la città meridionale di Eilat.

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