Gli anni ’80 sono stati una vera e propria fucina per i film di fantascienza. Che siano stati un successo di pubblico o meno, hanno comunque lasciato un’impronta indelebile nella nostra cultura i cui echi si odono ancora oggi e in quest’epoca dominata dalla tecnologia. Tra i tanti cult del passato che ruggiscono nel nostro presente è impossibile non citare (e ricordare) il mito di Terminator che torna in tv in prima serata – a partire dalle 21:20 – su Rai Movie. Datato 1984, è stato uno dei film dell’epoca d’oro di James Cameron ed è stato il primo lungometraggio che ha parlato di futuro, di macchine, di guerre e di una dominazione da parte di un’intelligenza non umana. Paure e deliri di un’epoca lontana che, più o meno nello stesso modo, si riflettono su quanto sta accadendo in tempi più moderni. Terminator, quindi, è diventato un vero e proprio cult per tante e diverse ragioni. Non solo perché ha messo a confronto l’uomo contro una macchina senziente ma perché il film ha lanciato la carriera di Arnold Schwarzenegger e di Linda Hamilton.
La trama di Terminator è molto semplice e efficace. Basica ma ha funzionato in ogni dettaglio. Dal futuro arriva un robot dalle sembianze umane che ha l’obbiettivo di uccidere Sarah Connor, una donna che avrà il peso di mettere al mondo il futuro leader della resistenza umana contro le macchine. Di fatti, nel 2029 il mondo sarà distrutto dalla violenza di Skynet, computer che animerà la prima guerra tra umani e cyborg. Arnold Schwarzenegger ha interpretato il granitico Terminator e una giovane Linda Hamilton ha prestato il volto per la leggendaria Sarah Connor. Un successo così grande che è stata realizzata una vera e propria saga cinematografica che, purtroppo, con il tempo si è disgregata miseramente. Nel 1991 è arrivato Il giorno del giudizio che ha rappresentato un sequel perfetto per la serie di film. Poi nel 2003 nei cinema è stato proiettato Le macchine ribelli e la saga si è chiusa con Terminator: Salvation (tanto criticato dai puristi). Con la speranza di ricreare le atmosfere del primo lungometraggio si è cercato di ampliare lo spettro di indagine sul racconto con Genesys e Destino Oscuro ma sono stati un vero fallimento al botteghino. Terminator ha avuto anche una breve ma intensa appendice televisiva con The Sarah Connor Chronicles, serie sfornata cancellata dopo due stagioni e un finale inconcludente.
In pochi sono a conoscenza del fatto che, durante i casting, Arnold Schwarzenegger non è stato la prima scelta per interpretare il mitico Terminator. Fu preso in considerazione O.J. Simpson ma successivamente fu scartato perché il suo viso è stato ritenuto poco spigoloso per interpretare un robot. Tutto questo è avvenuto ben 10 anni prima che l’ex giocatore fosse coinvolto nel caso mediatico più celebre degli anni ’90 – riprodotto anche in una serie tv di Ryan Murphy -. E inoltre, durante le fasi preliminari della sceneggiatura, Cameron aveva un’idea ben diversa per la storia. Era quella in cui Skynet inviasse due Terminator contemporaneamente, nel 1984. Uno doveva essere un cyborg e l’altro un mutaforma, composto di metallo liquido, ma gli effetti speciali dell’epoca non erano in grado di rappresentarlo in maniera adeguata. Questo spunto è stato poi utilizzato per il secondo capitolo.