Il caso Pozzolo, al centro del dibattito politico italiano da più di venti giorni, è arrivato forse a una svolta definitiva. L’esito del test dello Stub su Emanuele Pozzolo, deputato (sospeso) di Fratelli d’Italia, è positivo. Tradotto: a 22 giorni di distanza dalla festa di Capodanno in provincia di Biella, centro e teatro dello spiacevole incidente, le prove tecniche dicono che i residui di polvere da sparo sulla mano del deputato sono “significativi”. A confermarlo sono stati i tamponi raccolti su mani e vestiti del parlamentare, esaminati dal Ris di Parma.
Il dato, ovviamente, assume un significato molto più importante. Sulle mani e sugli abiti del deputato di FdI, al contrario di quanto Pozzolo aveva provato a spiegare, sono rimaste tracce di polvere da sparo da innesco. Una conferma che, sicuramente, aggrava la posizione del deputato, ormai sospeso dal suo gruppo, e forse potrebbe tranquillizzare gli altri “protagonisti” dell’incidente.
A partire ovviamente da Luca Campana, l’uomo colpito dal proiettile e perfino il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro, e il suo caposcorta Pablito Morello. Il quotidiano La Repubblica, entrando oggi nel merito del test, spiega che altri residui sono stati rintracciati negli abiti che il deputato portava quella sera. I risultati, particolarmente approfonditi, sono arrivati ieri alla procura di Biella che indaga sullo sparo di Capodanno a Rosazza.
Tra queste certezze, però, rimangono alcuni interrogativi sul tavolo. Un problema di fondo potrebbe, non a caso, salvare la posizione sempre più difficile di Pozzolo. Lo Stub su Pozzolo, infatti, è stato fatto solo quattro ore dopo lo sparo. Ma i carabinieri, e qui vi è un paradosso, non lo hanno fatto sugli altri invitati nella sala della Pro Loco, teatro dello sparo. E quindi nemmeno sul caposcorta Pablito Morello. Ora la palla passa alla procuratrice Teresa Angela Camelio che, oltre a fornire una risposta chiara a questo interrogativo, dovrà aspettare l’esito fondamentale della perizia balistica.