Non c’è pace per Ferragni. “Truffa su uova e bambole”

"Non sono in linea sul piano dei valori": la stoccata a Chiara Ferragni

La beneficenza di Chiara Ferragni finisce sotto la lente dei magistrati, non una ma tre volte. Non solo i pandori rosa Balocco, venduti al triplo del prezzo in nome di una presunta iniziativa benefica per i bambini dell’ospedale Regina Margherita di Torino.

L’influencer risulta iscritta nel registro degli indagati a Milano anche per la bambola Trudi-limited edition, datata maggio 2019, e per le iniziative (risalenti al 2021 e al 2022) relative alle uova di Pasqua di Dolci Preziosi, rivestite del rosa e dei simboli del suo brand. L’ipotesi contestata dal procuratore aggiunto Eugenio Fusco è truffa aggravata e con lei sono stati iscritti, perché avrebbero agito in concorso, i legali rappresentanti delle aziende Alessandra Balocco per la ditta di dolciumi del cuneese e Franco Cannillo per Dolci Preziosi.

Sarà il procuratore generale della Cassazione a dovere sciogliere la questione della competenza territoriale sui magistrati titolati a indagare sul caso. I pm di Cuneo sono convinti di essere competenti, visto che la Balocco (azienda che avrebbe agito in concorso con Ferragni) ha sede a Fossano, nel cuneese. Ma nella memoria in cui rivendicano per sé la competenza, i pm di Milano indicano la residenza di Ferragni (vive a Milano) e anche la presunta continuità del reato fra i tre casi (pandoro, uova, bambola Trudi), legati da modus operandi simile. Un altro argomento riguarda il fatto che l’inchiesta sulla bambola (su cui sarebbe competente Milano) è la più datata, e quindi legherebbe a sé gli altri due episodi. La Trudi-Limited Edition Doll è una iniziativa del maggio 2019 che lanciava la bambola all’epoca a 34,99 euro (ora il prezzo è sceso a circa 23 euro). Questo il messaggio: «Visto che molti di voi hanno amato la bambola Chiara Ferragni che creammo per il nostro matrimonio, abbiamo deciso di creare un’edizione limitata: si vende ora su The Blonde Salad e tutti i profitti andranno a Stomp out bullying, un’organizzazione no profit per combattere contro il cyberbullismo, un argomento molto vicino al mio cuore». Per quanto riguarda le uova pasquali, con il messaggio «Sosteniamo i bambini delle Fate» si sarebbe lasciato intendere che il ricavato delle vendite sarebbe andato, in parte, all’associazione che si occupa di progetto di inclusione per bambini con autismo.

Secondo la premier Giorgia Meloni la vicenda Ferragni «ha fatto vedere che c’è un buco in termini di trasparenza nella normativa delle attività commerciali che hanno uno scopo benefico». La presidente del consiglio ha precisato che non c’era nessuna «voglia e interesse a uno scontro» con l’influencer ma «è la sinistra che si è sbracciata per difendere e ha creato un caso politico, manco avessi attaccato Che Guevara». Meloni ha fatto sapere che arriverà in Consiglio dei ministri giovedì una norma sulla trasparenza nella beneficenza. «Nelle attività commerciali con anche uno scopo benefico – ha spiegato – si dovrà specificare sulla confezione a chi vanno le risorse, per cosa vanno e quanta parte viene effettivamente destinato a scopo benefico».

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