Il dialogo tra l’Unione europea e Israele è sempre più complicato. Le ultime e più evidenti scintille sono emerse al termine del Consiglio Affari Esteri, la riunione dei ministri degli esteri tenutasi a Bruxelles. Qui l’Alto Rappresentante dell’Ue, Josep Borrell, in conferenza stampa ha attaccato il ministro degli Esteri israeliano, Israel Katz, che durante il suo intervento avrebbe presentato l’idea di creare un’isola artificiale nel Mar Mediterraneo, al largo delle coste di Gaza. Un’isola, hanno scritto alcuni media, all’interno della quale ospitare temporaneamente i palestinesi. La notizia, che così come era stata posta avrebbe sconcertato i presenti, è stata però smentita dal ministero degli Esteri di Tel Aviv: “Non ha mai detto una cosa del genere e non esiste un piano del genere“.
Lo scontro tra Borrell e Katz
Partiamo dall’invettiva di Borrell. L’Alto Rappresentante dell’Ue ha dichiarato che Katz avrebbe mostrato ai ministri dell’Ue un paio di video che non avrebbero avuto niente a che vedere con il tema della discussione. “Ci ha mostrato due video che non avevano nulla a che vedere con quello di cui stavamo discutendo: uno su un progetto di un’isola artificiale, che dovrebbe servire come porto, mi è parso di capire (la versione presumibilmente corretta ndr). L’altro su alcuni progetti di costruzione di una linea ferroviaria che collegherà il Medio Oriente con l’India“, ha raccontato lo stesso Borrell.
“Anche questo – continua – ci è sembrato molto interessante, ma credo che il ministro avrebbe potuto sfruttare meglio il suo tempo, preoccupandosi della sicurezza del suo Paese e dell’elevato numero di morti a Gaza“, ha quindi concluso l’alto funzionario dell’Ue. Non è chiaro, in realtà, se Katz abbia effettivamente suggerito ai ministri che l’isola artificiale potrebbe anche ospitare civili palestinesi. Una fonte diplomatica europea ha spiegato all’Adnkronos che il ministro israeliano “ha mostrato un video, ma non ha suggerito che servisse ad ospitare palestinesi“, bensì che avrebbe funzionato come “porto” e per ospitare un “impianto di desalinizzazione” dell’acqua marina.
Il ministro israeliano nell’occhio del ciclone
Secondo un’altra fonte, invece il ministro israeliano avrebbe effettivamente alluso alla possibilità che l’isola possa ospitare palestinesi. In ogni caso, la proiezione, che ha fatto seguito allo sventolamento di due fogli con le foto di cinque ostaggi davanti alle telecamere, non sembra aver incontrato il gradimento dei ministri europei. Il portoghese Joao Gomes Cravinho, ad esempio, ha detto che il ministro Katz non è apparso “preparato” a rispondere alle domande dei colleghi su questioni fondamentali, augurandosi che la prossima volta lo sarà. Pare, inoltre, che Katz non sia entrato nel merito della discussione sulle ipotesi di un percorso di pace centrato sulla convivenza tra due Stati (Israele e Palestina).
In un secondo momento è arrivata, secca e lapidaria, la versione del ministero degli Esteri israeliano che ha smentito le voci relative alla presentazione di Katz del progetto di una fantomatica isola artificiale. Il ministro avrebbe presentato ai ministri europei un progetto su cui spinge da anni per costruire un porto per Gaza su un’isola artificiale per controllare le merci in arrivo. Secondo un portavoce, Katz ha affermato che si potrebbero costruire anche alloggi sull’isola, ma “non ha menzionato nulla che abbia a che fare con il trasferimento dei palestinesi”.