Il mondiale di Formula 1 si chiude come era iniziato, con la Red Bull del campione del mondo Max Verstappen sul gradino più alto del podio. A rendere più amaro questo finale di stagione è la beffa finale per la Ferrari, che non riesce a difendere il secondo posto nel mondiale costruttori dall’assalto della Mercedes. La scuderia di Maranello è penalizzata da una strategia perdente per Sainz, che chiude fuori dai punti ritardando troppo l’ultima sosta. A sorridere, quindi Russell e Hamilton, che finiscono terzo e nono: il secondo posto di Leclerc è una consolazione davvero minima. Dopo l’ennesima delusione, tempo di progettare la vettura del 2024 e quella riscossa che i tifosi delle Rosse attendono in gloria da troppi anni.
Leclerc aggressivo, Max regge
A parte la caccia di Max Verstappen alla quarta vittoria consecutiva sul circuito di Yas Marina, l’ultimo verdetto di questo mondiale di Formula 1 è la corsa tra Ferrari e Mercedes per il secondo posto nel campionato costruttori. Nelle tradizionali interviste sulla griglia, Charles Leclerc conferma che l’unico obiettivo di questo GP sarà mettersi dietro le Frecce d’Argento e chiudere in maniera degna questa complicata annata delle Rosse. Sarà anche ma, almeno a giudicare dalla partenza forsennata della sua Ferrari, l’idea di portare a casa l’ultima vittoria dell’anno è sicuramente nella testa del monegasco. Gran partenza la sua, che costringe il campione del mondo a difendersi con le unghie e coi denti dagli attacchi del ferrarista. Alle sue spalle, ottima partenza anche per le McLaren, con Norris che riesce a scavalcare la Mercedes di Russell per poi iniziare un duello col compagno di squadra Piastri. Nelle retrovie, Sainz inizia la sua complicata rimonta dopo la disastrosa uscita nel Q1 di sabato: in un paio di giri è già in 13a posizione.
Questo primo stint del Gran Premio di Abu Dhabi è sicuramente all’insegna dei sorpassi, come quello che mette Norris su Piastri ma c’è anche spazio per i primi pit stop: dopo Magnussen, che preferisce passare alle hard, tocca a Ricciardo, costretto a fermarsi dopo che una copertura della visiera si era incastrata nel freno posteriore. Dopo qualche giro mediocre, Russell torna competitivo e supera Piastri, puntando decisamente al terzo posto di Norris. In testa, Verstappen non riesce a scrollarsi di dosso Leclerc, dietro di circa un secondo e mezzo. Quando Piastri si vede insidiato da Tsunoda, il muretto della McLaren decide di richiamare entrambe le vetture e montare le hard. Lo stop di Norris è più lento del previsto, tanto da costargli la terza posizione. Più dietro si complica ulteriormente il weekend di Hamilton, che danneggia l’ala anteriore dopo un contatto con Gasly in curva.
Duello tra Leclerc e Russell
Attorno al ventesimo giro, tocca ai leader fermarsi per montare le hard: Verstappen è rapido e rientra al settimo posto mentre quando tocca a Leclerc, la sua SF-23 finisce dietro a quella del compagno di squadra Sainz, che non è ancora rientrato. In prima posizione l’AlphaTauri di Yuki Tsunoda, una bella soddisfazione per il team principal della scuderia Franz Tost, alla sua ultima presenza al muretto. Alla lunga, però, Sainz non riesce a resistere alla rimonta di Russell, che si lancia poi all’inseguimento della seconda posizione di Leclerc. Il primo stint molto lungo del pilota spagnolo gli ha consentito di risalire la classifica ma bisogna capire se riuscirà a ritardare il pit stop prima di scivolare troppo indietro. Dopo la fermata di Tsunoda, in testa torna il solito Verstappen, che ha accumulato quasi cinque secondi di vantaggio su Leclerc e si avvia ad un’altra cavalcata solitaria.
Quando Sainz torna ai box al 24° giro, monta un altro treno di hard, confermando la scelta del muretto della Ferrari per una strategia piuttosto rischiosa: lo spagnolo dovrà ancora fermarsi per montare le soft nell’ultima parte della gara, quando i distacchi potrebbero essere molto importanti. A metà gara, grazie al nono posto di Hamilton, la Mercedes scipperebbe in volata il secondo posto alla Ferrari ma le cose potrebbero cambiare molto prima della bandiera a scacchi. Paradossalmente, a dare una mano alle Rosse potrebbe essere Sergio Perez, che dopo aver superato Piastri sta avvicinandosi a Norris e Russell. Al giro di boa, situazione piuttosto statica in pista con le vetture piuttosto distanziate ma potrebbe essere la calma prima della tempesta. A 20 giri dalla fine, nuova girandola di pit stop con le fermate quasi contemporanee di Russell e Leclerc, con il ferrarista che riesce a difendere la seconda posizione, con l’inglese che rientra dietro a Tsunoda. Superato il giapponese, l’alfiere della Mercedes continua il suo duello col monegasco, ora terzo dietro a Verstappen e Perez, che non si sono ancora fermati.
Si decide tutto nel finale
Visto che la lotta tra Mercedes e Ferrari si deciderà sul filo di lana, scintille nelle retrovie tra Alonso e Hamilton, con il pilota inglese che per poco non impatta l’Aston Martin in curva. Gli steward lasciano correre ma il duello potrebbe continuare per qualche altro giro. A causare ulteriore conclusione la seconda fermata di Perez, che ha allungato il secondo stint grazie alla buona efficienza delle Red Bull nel consumo delle gomme. Sopraccigli alzati al muretto della Ferrari quando la direzione gara fa notare che Hamilton è sotto inchiesta per una violazione durante il pit stop: potrebbe essere un assist niente male per le Rosse. Nel frattempo, altro contatto ravvicinato del peggior tipo tra Perez e Norris, con l’inglese costretto ad uscire nella via di fuga per poter continuare. Al secondo attacco, niente da fare, però, con il messicano che si prende la quarta posizione e punta Russell. La sua gioia, però, dura poco, visto che la direzione gli infligge una penalizzazione di cinque secondi per la manovra disinvolta. Nel frattempo, Sainz viene superato da Alonso ed inizia a preoccuparsi della rimonta di Hamilton.
La notizia fa aumentare ulteriormente il passo del messicano, che scavalca agevolmente la Mercedes di Russell, cercando di mettere almeno cinque secondi di distacco per poter salire sul secondo gradino del podio. Nelle retrovie, l’ultima fermata di Sainz, a pochi giri dalla fine, si rivela un mezzo autogol: nonostante ora monti le soft, il distacco da Hamilton è incolmabile. Senza i suoi punti, difendere il secondo posto nel mondiale costruttori sarà quasi impossibile. Leclerc lascia passare Perez nel finale per permettergli di distaccare abbastanza Russell ma, a questo punto, difficile che la Ferrari ce la faccia. Il ‘regalo’ del ferrarista non serve a niente: Perez chiude secondo ma scivola dietro all’inglese per la penalizzazione. Quarta vittoria in quattro anni per Verstappen, sul podio Leclerc e Russell: la Mercedes chiude il mondiale costruttori in seconda posizione per soli quattro punti.