Una missione Ue c’è già nell’area dove gli Houthi minacciano le navi in transito verso il Canale di Suez. Adesso però il raggio dell’operazione potrebbe allargarsi e prevedere anche l’uso della forza. Con Italia, Francia e Germania in prima linea. Emerge questo dalle indiscrezioni trapelate sul Corriere della Sera in vista della riunione dei ministri degli Esteri Ue prevista nelle prossime ore. Indiscrezioni non smentite da Antonio Tajani. “L’Italia è fortemente determinata a difendere il traffico commerciale che attraverso il Canale di Suez passa nel Mar Rosso – ha dichiarato il ministro degli Esteri al Tg4 – C’è già un’operazione europea alla quale partecipa l’Italia con due fregate, bisogna allargare i confini dell’operazione militare“.
Nel corso della sua intervista, Tajani ha anche parlato del fatto che l’idea di una nuova missione Ue è partita da Roma. “Su proposta italiana – ha infatti aggiunto il titolare della Farnesina – i ministri degli Esteri Ue daranno vita a un’altra missione più forte, che vada dallo Stretto di Hormuz e arrivi a Suez. Una missione militare con grande determinazione nella difesa del traffico mercantile e l’Italia è pronta a fare la sua parte“.
Ufficialmente quindi una decisione sarà presa solo nel corso della riunione dei ministri degli Esteri. Ma in realtà la scelta è già stata fatta: in particolare, la missione si chiamerà Aspides e avrà il compito di proteggere le navi della rotta commerciale che passa dal Mar Rosso e risale fino al Canale di Suez. Anche con l’uso della forza. Circostanza che ha fatto destare non poco scalpore. Tuttavia, in quello che dovrebbe essere il documento finale del consiglio dei ministri degli Esteri Ue, dovrebbe essere specificato che l’uso della forza avrebbe eventualmente solo uno scopo difensivo.
In poche parole, gli ordini partiranno solo per difendere le navi che entrano o escono dal Mar Rosso. Non invece per bombardare le basi degli Houthi, la milizia filo iraniana che controlla il nord dello Yemen e che Usa e Gran Bretagna stanno colpendo con i propri raid. Sono proprio gli Houthi la massima minaccia della regione: i miliziani, armati anche da Teheran, usano i propri missili per minacciare i mezzi in transito difronte le coste yemenite.
La nota di Roma, Parigi e Berlino
La nuova missione sarà trainata da tre Paesi in particolare: Italia, Francia e Germania. Dalle rispettive capitali nei giorni scorsi è stato fatto uscire un documento congiunto in cui si spiega il senso dell’operazione. “Si invita l’Alto Rappresentante a mettere in atto tutti i possibili sforzi diplomatici per assicurare che il mandato e le attività di Aspides godano del più alto grado di comprensione possibile nella regione e oltre – si legge nella nota congiunta di Roma, Parigi e Berlino – Si invitano quindi gli Stati membri a considerare favorevolmente la loro partecipazione, con mezzi navali o contributi di personale”.
La base legale su cui potrebbe poggiare la missione dovrebbe legarsi all’articolo 44 del Trattato Ue, secondo cui il Consiglio “può affidare la realizzazione di una missione a un gruppo di Stati membri che lo desiderano e dispongono delle capacità necessarie per tale missione”. Nel corso del consiglio di questo lunedì, tra le prime a prendere la parola è stata Annalena Baerbock, ministro degli Esteri tedesco. “Dobbiamo garantire la sicurezza nel Mar Rosso – ha dichiarato – È importante che ci sia questa missione congiunta nel Mar Rosso. In questo modo dimostriamo che l’Ue è capace di agire ed è un partner affidabile per il diritto internazionale. Per questo è urgente chiarire insieme gli ultimi dettagli”.