“Pensano di farci saltare il sistema nervoso, ma…”. Arianna Meloni affonda la sinistra

"Pensano di farci saltare il sistema nervoso, ma...". Arianna Meloni affonda la sinistra

Nel corso del congresso di Fratelli d’Italia a Firenze, sul palco è intervenuta Arianna Meloni, sorella del capo del governo e responsabile nazionale Adesioni e segreteria politica del partito, che con determinazione ha rimarcato gli obiettivi da qui alle europee e in chiave governativa. “Siamo molto attaccati, pensano di farci saltare il sistema nervoso: tirano fuori parenti, antenati, ma non ci riusciranno, perché non abbiamo scheletri nell’armadio e perché noi lo facciamo solo perché ci crediamo“, ha detto Meloni, militante di lunga data della destra italiana, oggi in un ruolo apicale in FdI.

La sua figura è spesso al centro delle polemiche per presunti favoritismi parentali, visto il legame che la lega al premier e a uno dei ministri di questo governo. Ma le accuse piovono soprattutto dall’esterno del partito, da parte delle opposizioni che tentano di destabilizzare il partito colpendo i suoi esponenti più in vista. “Qualcuno vorrebbe far credere che io sia il segretario del partito nominato da mia sorella. Noi siamo un grande partito con una grande squadra: non c’è solo Giorgia Meloni, che è la persona migliore tra di noi e che ci tiene tutti uniti“, ha dichiarato Meloni, tra gli applausi dei presenti.

L’obiettivo del premier e, quindi, del partito che guida, è quello di raggiungere gli obiettivi prefissati “per il bene dell’Italia“. La forza di Fratelli d’Italia, a differenza della maggior parte degli altri partiti che oggi siedono in parlamento, ha spiegato Arianna Meloni, è che nelle sue fila può contare su “militanti che hanno cominciato a far politica solo per poter cambiare le cose. Il nostro partito è sempre stato in mezzo alle persone e questo grande partito, la nostra comunità politica, è il sostegno migliore al governo“. Cambiare la rotta intrapresa dall’Italia sotto anni di gestione rossa non è facile, ma è fondamentale tentare di imprimere una nuova direzione con nuovi input: “In questi anni si sono persi tanti valori, abbiamo perso la nostra identità e davvero tante cose, questa è la prima cosa che dobbiamo ritrovare: la nostra comunità“.

Attualmente l’Italia va avanti con “70milioni di individualità” ma è necessario “riscoprire il nostro senso di comunità e di appartenenza. Con questo spirito approcciamo il nostro lavoro come Governo“. Ed è questo lo spirito che ha permesso all’Italia di tornare centrale nel tavolo delle decisioni in Europa: “Fino a poco fa non ci consideravano neppure. Ora l’Italia è seguita come un esempio, ci seguono e ci imitano. In Unione europea siamo riusciti a portare avanti molte delle nostre idee sui flussi migratori che prima erano solo sulle nostre spalle“. La strada è ancora lunga, “commetteremo degli errori, non siamo infallibili, ma quando accadrà o ci sentiremo di non aver fatto abbastanza ciascuno di noi ricorderemo che siamo al Governo in buona fede“.

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