«Sventurato quel popolo che ha bisogno di eroi», scriveva (sbagliando) Bertold Brecht nella sua Vita di Galileo. Di eroi infatti, purtroppo o per fortuna, ne abbiamo un disperato bisogno.
Abbiamo bisogno di qualcuno che ci mostri che il bene può vincere sul male e che dimostri che la vita ha senso solo se la si dona a qualcuno o a qualcosa. Abbiamo bisogno di qualcuno che combatta, e se necessario muoia, per ciò in cui crede o per proteggere chi ama. È questo il cuore dell’epica di ogni latitudine: da Arjuna a Ettore, passando per Ulisse e Gilgamesh. E pure della cinematografia recente. Prendiamo per esempio Top Gun: recentemente trasmesso su Canale 5, è stato il film più visto della serata (alla faccia di una certa retorica pacifista). Il motivo di questo successo non è da cercare solamente in un Tom Cruise (nella foto) in perfetta forma, ma anche, e soprattutto, nell’epos che questo film incarna.
Dietro ai Rayban di Maverick, infatti, c’è quello che tutti gli uomini cercano: un esempio da seguire. Un modello da imitare. Maverick è coraggioso, spericolato e guascone. È un militare che rispetta le regole e che, in qualche caso, le infrange anche. Ma per un bene più grande. Come quando, per tutelare la propria squadra, testa un aereo portandolo a
Mach 10, nonostante il parere contrario del Pentagono («Lo sai che succede se vai fino in fondo?», «So che succede a tutti voi se non ci vado»). Oppure quando, per salvare «Rooster», il figlio del suo amico Goose, rischia di morire in Iran. Fortunato quel popolo che ha bisogno di eroi, quindi.