Salvate il soldato maschio

Salvate il soldato maschio

Salvate il soldato maschio. Ce n’è un estremo bisogno, soprattutto se è bianco, etero e cattolico (come recita il titolo del bel libro di Giuliano Guzzo, scritto per i tipi de Il Timone). Questo essere, infatti, è ormai in via d’estinzione e – nonostante femministe, radical chic e progressisti vari esultino – non è affato un buon segno. Già perché, checché se ne dica, i maschi, anche se forse sarebbe meglio dire gli uomini, servono ancora. Forse oggi più che mai. E non solo per fare i lavori pesanti o per aprire i barattoli sottovuoto. Ma per educare e proteggere, come è stato spiegato ieri in un incontro, organizzato da Il Timone a Milano, dove, oltre a Guzzo, erano presenti Hoara Borselli, il dottor Roberto Marchesini e Maria Rachele Ruiu di Pro Vita e il direttore del mensile, Lorenzo Bertocchi.

Educare e proteggere: sono questi i due contributi principali che l’uomo può portare non solo in famiglia ma nella società tutta. E non è una questione di patriarcato, come una certa ideologia e una certa stampa vorrebbero farci credere. Ma di paternità, ovvero la capacità di accogliere, tutelare e difendere chi si ama. Il problema è che oggi il padre, e quindi l’uomo, è stato estromesso (spesso purtroppo anche con il suo consenso) da tutto. È ormai assente. E, come puntualmente annota Guzzo in Maschio bianco etero & cattolico. L’uomo colpevole di tutto, quando questa figura latita la società peggiora. Perché il compito del padre è quello di dare il limite. È, in un certo senso (o almeno dovrebbe essere), l’incarnazione della giustizia. Sa riprendere e accogliere. Taglia quel cordone ombelicale invisibile che lega i figli alla madre affinché questi possano camminare da soli e, quindi, essere indipendenti. Solidi. Il problema è che questo non si fa quasi. Perché gli uomini hanno abdicato a questo compito. E perché, sotto i colpi di un femminismo becero, tutto ciò che sa di autorità viene messo in discussione o, peggio ancora, deriso e censurato. Salvate il soldato maschio, quindi. Anzi: salviamoci, soldati maschi. C’è chi ha bisogno di noi.

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