Scontro tra due navi da guerra, a rischio la missione inglese nel Mar Rosso | Il video

Scontro tra due navi da guerra, a rischio la missione inglese nel Mar Rosso | Il video

Scontro tra due navi della Royal Navy in un porto del Bahrein. Le unità della marina di Sua Maestà coinvolte sono la HMS Chiddingfold e la HMS Bangor, entrambe cacciamine. Il contrammiraglio comandante delle operazioni, Edward Ahlgren, ha però rassicurato sull’assenza di vittime nell’incidente confermando invece che sono stati registrati “danni importanti”.

L’incidente

Addestriamo il nostro personale secondo gli standard più elevati e applichiamo rigorosamente le norme di sicurezza dei macchinari. Purtroppo però incidenti di questo tipo possono accadere” ha aggiunto Ahlgren commentando un incidente che mette in imbarazzo la flotta militare britannica. E mentre è stata annunciata un’indagine approfondita al fine di stabilire le cause di quanto accaduto, circola già in rete il video che potrebbe aiutare a ricostruire la dinamica degli eventi. Nel breve filmato si vede con chiarezza infatti come la HMS Chiddingfold si sia scontrata mentre era in fase di manovra con l’altra unità navale ferma in banchina.

La stampa del Regno Unito ha riportato anche le voci di un possibile guasto meccanico tra le cause dell’incidente che ha provocato un enorme buco nello scafo della HMS Bangor, costruito in plastica rinforzata con vetro, e danni alle cabine. Non si conoscono le tempistiche necessarie per il completamento dei lavori di riparazione ma il danno provocato dalla collisione mette fuori gioco una nave militare impegnata in una delicata missione di salvaguardia delle rotte commerciali.

Navi sotto attacco

Entrambe le cacciamine sono state dislocate nell’area del Golfo Persico come parte dell’Operazione Kipion la quale da anni svolge funzioni di pattugliamento delle acque del Golfo e dell’Oceano Indiano ed è presentata dalla Royal Navy come uno strumento a “protezione della pace e della stabilità” nella turbolenta regione. Le navi della marina britannica contribuiscono poi alla missione “Prosperity guardian” lanciata a dicembre dagli Stati Uniti per rispondere ai continui attacchi ai mercantili, e non solo, compiuti dagli Houthi yemeniti negli scorsi mesi.

La missione è costituita da una coalizione internazionale composta, oltre che dagli Usa e dal Regno Unito, dal Bahrain, Canada, Francia, Spagna, Paesi Bassi, Seychelles, Norvegia e Italia – con la fregata Virginio Fasan – che dal Mar Rosso al Golfo di Aden cerca di impedire gli attacchi del proxy iraniano cominciati poco dopo la strage di Hamas del 7 ottobre.

La massiccia presenza militare e gli ultimatum rivolti agli Houthi non sono bastati ad interrompere le iniziative ostili del movimento sciita e la settimana scorsa Washington e Londra hanno lanciato attacchi su quasi 30 siti nello Yemen. L’ultimo raid è stato eseguito poche ore fa da jet americani che hanno distrutto alcuni lanciatori di missili pronti per essere usati dagli Houthi. Il portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa, John Kirby ha dichiarato che “queste azioni sono state compiute per legittima difesa, ma aiutano anche a rendere le acque internazionali più sicure sia per le navi militari che per le navi mercantili“.

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