Manca poco che Selvaggia e Lorenzo diventino i Rosa e Olindo dei social. Chiarisco, per evitare scandali e denuncia, trattasi di Lucarelli& Biagiarelli, protagonisti del vociare quotidiano. Appena si sono mossi li hanno fulminati, agli atti vengono allegate anche le loro confessioni, nessun pentimento ma parole manifeste nel tentativo di spiegare. Va da sé che con l’aria malsana che tira, si corra davanti al palco per assistere all’esecuzione. Che, in verità, non è affatto prossima, anzi è da escludere. Partono i sondaggi e si deve tenere conto delle risultanze di una analisi svolta da SocialData per Adnkronos sulle conversazioni che hanno occupato i social nell’ultima settimana. Queste dicono che il sentiment negativo è aumentato per entrambi in modo sensibile, 16 punti in più per lei che raggiunge l’86 per cento, + 26 per lui che tocca il 78 per cento. Non vedo nemmeno la notizia, perché soprattutto la Lucarelli (nella foto) non insegue la popolarità, eventualmente il popolo, come la nuova Ibarruti della comunicazione, una pasionaria che, però, in ultimo si è chiamata
fuori da interviste e reazioni pubbliche. Sta di fatto che il mondo dei social è imprevedibile e dunque la coppia ha visto accrescere il numero dei propri followers, più 2.900 per Lucarelli, più 1.100 per Biagiarelli, basta parlarne, basta scriverne, quando si dovrebbe dire e scrivere «Basta».
La stessa Selvaggia, uso il nome che è un marchio di fabbrica, querela chiunque tocchi i suoi fili, ristoratori e ristoratrici, gay e/o defunte, cronache brutte che hanno lanciato il sostantivo di grandissima moda «gogna», il collare di ferro applicato a chi era messo alla berlina. Si fa in fretta a passare da eroi o eroine a vittime e poi martiri, lo stesso vale per la coppia in questione, lui scomparso dalla trasmissione gastronomica di mezzodì su Rai 1, lei meno brillante, presente e perfida dei migliori anni della sua carriera. Entrambi al centro di dibattiti televisivi, confronti di opinioni in tribunali improvvisati, orsi da tiro a segno del luna park ma, occhio, per primi loro narcisi, pronti a mettersi al centro del villaggio, sollevando il dubbio sulla qualunque, in alcuni casi smascherando il settore dolciumi, pandoro e uova pasquali della followerissima Chiara ma poi sbagliando mira sulla gamba del ragazzo
con l’arto squarciato dallo squalo. Spuntano però nuovi perseguitati, una waiting list di richiesta danni e affini, si rispolverano vicende passate in archivio, scoppia il metoo della gogna, così la vicenda perde di credibilità, lo spunto etico si piega al pettegolezzo, se c’è un dubbio si arriva, un secondo dopo, a individuare il colpevole, si aspetta che la coppia scoppi, si mormora di screzi e lazzi, tutto quello che serve a far polvere, ad aumentare le chiacchiere, a solleticare e sollecitare indagini demoscopiche, l’exit poll dice che scatteranno punizioni esemplari e che la Selvaggia e il Lorenzo dovranno chiedere pubblicamente scusa.
Eviterei il caso umano, siamo già oltre il ridicolo e la farsa. Nei social accade però che chi sbaglia non paghi e, anzi, lasci i cocci agli altri. Ovviamente si replica.