Meglio andarci piano

Meglio andarci piano

Una regola aurea della caccia insegna che il leone usa tutta la sua forza anche per uccidere un coniglio. Ma il coniglio è meglio che eviti di affrontare il leone. Altrimenti resterà solo un grumo di peli.

Che è quello che rischia il temerario senatore di Forza Italia Adriano Paroli, già sindaco di Brescia, peraltro Leonessa d’Italia, il quale ha messo in un mirino troppo piccolo un bersaglio troppo grosso. Renzo Piano. «È senatore a vita e non può accettare incarichi fuori dall’Italia», ha detto. E ha chiesto alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari accertamenti sugli incarichi del celebre architetto e su «eventuali compensi di provenienza estera», come fosse un Renzi qualsiasi. Che significa negare a Piano il merito stesso per cui fu nominato senatore a vita, ossia una fama internazionale costruita progettando opere da Sydney a Los Angeles. Se Renzo Piano non lavorasse in giro per il mondo non sarebbe una archistar. Al massimo un giudizioso geometra di Pegli.

Per il resto, a proposito del bersaglio della polemica (che dice sempre molto sul polemista), pare che molti dentro Forza Italia non abbiano mai sopportato Renzo Piano, ben prima della nomina a Palazzo Madama, per alcune sue vecchie dichiarazioni al Time su Berlusconi. Cose delle quali il Cavaliere se ne strafregava. Ma evidentemente non i suoi palafrenieri.

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