Nei giorni scorsi i media statunitensi hanno riportato varie indiscrezioni provenienti da ambienti dell’intelligence Usa e riguardanti la Cina. Gli 007 degli Stati Uniti hanno provato a decifrare la vasta epurazione militare avallata da Xi Jinping collegandola ad una diffusa corruzione presente all’interno dell’esercito cinese. A detta delle stesse fonti anonime, le autorità di Pechino avrebbero addirittura scoperto alcuni serbatoi di carburante dei loro missili pieni d’acqua, in un clamoroso episodio di inefficienza che avrebbe scatenato le ire del presidente cinese. Informazioni del genere, impossibili da verificare sul campo, sollevano enormi quesiti.
La storia dei missili cinesi “pieni d’acqua”
Bloomberg, citando alcune fonti anonime, ha scritto che la corruzione all’interno della Rocket Force – ovvero la Forza missilistica dell’Esercito popolare di liberazione (Pla) della Cina – e in tutta la base industriale della Difesa, sarebbe così ampia che i funzionari statunitensi riterrebbero che Xi sia meno propenso ad ordinare importanti azioni militari da qui ai prossimi anni. Gli Stati Uniti credono anche che la stessa corruzione abbia portato ad un’erosione della fiducia nelle capacità complessive del Pla – in particolare nei confronti della citata Rocket Force, l’unità che gestisce l’arsenale nucleare del Paese – e compromesso alcune delle principali priorità di modernizzazione auspicate dal leader cinese.
Come ha evidenziato Asia Times, la storia presenta importanti lacune. Innanzitutto la Cina non conserva i suoi razzi a propellente liquido pieni. I missili sono vuoti e si trovano nei silos. Il motivo è presto detto: se il carburante fosse sempre immagazzinato in un razzo, i serbatoi interni e le tubature dello stesso ne verrebbero rovinati dalla corrosione. I militari, semmai, sono pronti a rifornirli nel caso in cui dovessero emergere condizioni di allarme.
Non ci sarebbe motivo, insomma, di inserire acqua nei missili a meno di non trovarsi di fronte ad un sabotaggio deliberato. Ma se fosse successo qualcosa del genere la Cina non si sarebbe limitata a epurare un paio di funzionari. Li avrebbe presumibilmente arrestati, processati e fucilati. Il sabotaggio o la distruzione di missili nucleari strategici, spiegano gli esperti, è infatti un crimine molto grave per il Partito Comunista Cinese, e oltre la Muraglia verrebbe affrontato con misure più severe.
Tra corruzione ed epurazioni
L’acqua nei missili potrebbe allora parte di una storia falsa che nasconderebbe le vere ragioni politiche dietro l’epurazione di Xi. Se l’intelligence Usa non riesce a confermare l’indiscrezione, molto probabilmente la notizia è stata consegnata agli 007 statunitensi da qualcuno vicino allo stesso Xi. Lo stesso che potrebbe aver cercato di spiegare agli americani perché Xi stava epurando i militari.
Ipotesi che si sommano e aggiungono ulteriore mistero ad una vicenda, quella delle epurazioni cinesi, impossibile da decifrare. In ogni caso, il fatto che gli Usa abbiano diffuso una notizia su questo tema potrebbe significare che gli Stati Uniti hanno ancora agenti in Cina in grado di recuperare voci e versioni o che Washington abbia ottenuto il tutto da altre fonti di intelligence amiche o, in alternativa, che i cinesi abbiano informato gli americani di questi problemi. Dietro la questione della corruzione potrebbe nascondersi una lotta per il potere. Se così fosse Xi non intende perderla.