Chi rompe, paga: il ddl sugli eco-vandali è finalmente legge. E adesso per gli imbrattatori seriali si mette male. Con 138 voti a favore, 92 contrari e 10 astenuti la Camera ha approvato in via definitiva la legge che punisce la distruzione, il danneggiamento, il deturpamento e l’imbrattamento di beni culturali e paesaggistici, introducendo apposite sanzioni amministrative e rafforzando la tutela penale di tali beni. Il provvedimento era già passato in Senato, quindi quello odierno è un via libera definitivo.
Legge sugli eco-vandali: le sanzioni previste
A favore della norma che punisce gli eco-vandali ha votato in modo compatto il centrodestra, che aveva portato avanti l’istanza. Contrarie invece le opposizioni, che già nei mesi scorsi avevano strizzato l’occhio agli ambientalisti d’assalto e parlato di “sanzioni irragionevoli“. Astenute invece Italia viva e Azione. Tra i passaggi più significativi della norma, quello sul risarcimento dei danni arrecati alle opere artistiche, il cui risarcimento sarà direttamente a carico dei vandali. La legge – come ricordato dal capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti – permette di sanzionare i deturpatori con pene più severe e sanzioni amministrative, a seconda della gravità della fattispecie, che vanno da un minimo di 10mila ad un massimo di 60mila euro e i proventi delle sanzioni verranno devoluti al Ministero della Cultura per il ripristino dei beni
Il semaforo verde alla legge è stato accolto con particolare soddisfazione dal ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, che aveva auspicato interventi severi contro chi deturpa il patrimonio culturale e paesaggistico in nome di battaglie oltranziste (che peraltro non hanno nulla a che vedere con la salvaguardia dell’ambiente).
Sangiuliano: “Chi arreca danni, pagherà”
“Ringrazio il Parlamento per il lavoro svolto, prima il Senato e oggi la Camera, per essere finalmente riusciti a raggiungere questo fondamentale traguardo. Oggi è una bella giornata per la cultura italiana e, in particolare, per il patrimonio artistico e architettonico della Nazione. Con l’approvazione definitiva a Montecitorio diventa legge il ‘ddl eco-vandali’, da me fortemente voluto, che stabilisce un principio cardine: d’ora in poi, chi arrecherà dei danni al patrimonio culturale e paesaggistico sarà costretto a pagare di tasca propria il costo delle spese per il ripristino integrale delle opere“, ha commentato il ministro. Ora – ha proseguito Sangiuliano – “chi si renderà responsabile di atti vandalici nei confronti dell’arte e dei monumenti nazionali, patrimonio della nostra identità e dell’umanità, deve sapere che ne risponderà direttamente in prima persona dal punto di vista patrimoniale. Si tratta, infatti, di sanzioni amministrative immediatamente irrogabili dal prefetto del luogo dove il fatto è commesso, sulla base delle denunce dei pubblici ufficiali“.
L’esponente di governa ha quindi ribadito che colpire l’arte “significa danneggiare anche la natura, perché in virtù dell’antropizzazione del paesaggio alcuni luoghi o monumenti sono diventati parte integrante delle nostre città“. E infine: “Compito dello Stato, come sancisce l’articolo 9 della Costituzione, è quello di preservare questa risorsa unica e preziosa che abbiamo il dovere di proteggere e custodire per le future generazioni“.