In vista delle prossime elezioni europee i provini del Movimento 5 stelle aprono in anticipo. Giuseppe Conte e i suoi fedelissimi vogliono trovare gli attori giusti da schierare nelle liste per il voto europeo di giugno. L’ex presidente dell’Inps, Pasquale Tridico, sembra aver convinto i registi grillini: il ruolo da protagonista, se lo vorrà, sarà suo di diritto. Fuor di metafora, l’ideologo del reddito di cittadinanza è ancora più netto: “Mi ha chiesto Giuseppe Conte di candidarmi – spiega incalzato da Adnkronos – a oggi però non sono candidato”.
O meglio, le possibilità di una sua candidatura sono abbastanza alte. Nulla di ufficiale ovviamente, ma allo stesso tempo, spiega Tridico,“c’è una valutazione in corso da parte mia, sto prendendo in considerazione questa possibilità” Per avere una risposta servirà aspettare ancora un po’: “Mi sono preso qualche settimana di tempo, poi scioglierò la riserva“. Tra mille punti interrogativi rimane una sola certezza. Il piano di Giuseppe Conte – che intanto ha deciso di non candidarsi alle europee – è quello di mandare avanti altre figure chiave, vicinissime al Movimento, che possano portare a Bruxelles le istanze massimaliste grilline.
Il corteggiamento dell’avvocato del popolo nei confronti dell’ex numero uno dell’Inps, inutile negarlo, va in questa direzione. La possibile presenza di Tridico come capolista nella circoscrizione Sud significherebbe trasportare i fallimenti grillini italiani direttamente nelle sedi europee. E questa, stando alle dichiarazioni dello stesso Tridico, purtroppo non sembra un’esagerazione. Il faro politico-economico del padre nobile del assegno grillino saranno le misure adottate dal governo Conte durante la pandemia. È tutto vero:“La gestione di quella emergenza – spiega con sprezzo del ridicolo Tridico – è stata un vero e proprio miracolo, peraltro in un momento tragico della storia del paese. Una fase in cui lo Stato ha fatto sentire la sua presenza”. “Io giro l’Europa – prosegue l’ex presidente dell’Inps – e tanti mi dicono che per la prima volta l’Italia è stata è stata un ‘benchmark’ nelle politiche sociali, nel trovare un compromesso tra sicurezza sociale, quella economica e tutela delle libertà individuali”.
Il libro dei sogni del possibile candidato grillino è pura fantasia: “Le restrizioni ci sono state, ma erano necessarie. Abbiamo avuto una grande crescita economica, frutto delle politiche messe in campo durante il 2020: politiche espansive, accompagnate dal blocco dei licenziamenti e misure di contrasto alla povertà”. L’asse Conte – Tridico è pronto a scendere in campo. D’altronde, oltre alle politiche economiche assistenzialiste, è lo stesso livore ideologico nei confronti di Giorgia Meloni a unire queste due personalità.