Da media company a community company. Il Fatto si struttura come un Movimento e accentua la sua anima politica. I vecchi lettori vengono invitati a bordo di una nuova piattaforma digitale che diventerà una palestra di formazione e partecipazione: letture ma anche televisione, incontri con le penne più graffianti e scuole per decifrare la contemporaneità nelle sue mille sfaccettature.
Sembra di stare dalle parti della democrazia diretta predicata ai tempi d’oro da Beppe Grillo, oggi ai margini del Palazzo.
Naturalmente l’operazione serve anzitutto a dare profondità ai prodotti editoriali in un momento difficile, per il Fatto come per tutti i quotidiani italiani, alle prese con la disaffezione dei lettori e costi esorbitanti. Ecco, dunque, il tentativo di catturare fasce inedite di simpatizzanti e di coinvolgerli nelle mille attività di un giornale che è sin dalla sua fondazione un luogo di riferimento per un segmento dell’opinione pubblica.
«Community Web 3», questo il nome esatto del progetto che prova a solleticare il senso di appartenenza e l’orgoglio di una bandiera, prima quella dell’antiberlusconismo coniugato con un feroce giustizialismo e oggi quella di un movimentismo con tonalità 5 Stelle.
Per Marco Travaglio e Peter Gomez è una grande sfida, ma il pressing è soprattutto su chi va in edicola e oggi viene invitato a vivere dentro la realtà del Fatto: «Un ambiente sinergico – si legge in un comunicato stampa – in cui si va oltre la lettura».
Nasce così la piattaforma che promette un coinvolgimento in tante direzioni: «Gli utenti – prosegue la nota – potranno partecipare ai programmi televisivi della Società editoriale il Fatto come pubblico, assisteranno alle anteprime delle produzioni di TvLoft, incontreranno giornalisti e talent, saranno alla presentazione dei libri di Paper First, frequenteranno la Scuola del Fatto». Fuochi d’artificio ad alto tasso di ideologia.
Un programma fitto e martellante: una possibile risposta all’impoverimento inarrestabile della carta stampata, ma anche in simultanea lo sviluppo di una community in cui gli utenti, come vengono definiti, hanno molta più visibilità, possono far sentire la loro voce e pilotare alcune scelte strategiche.
In sostanza, il Fatto si dà un’anima postmoderna e in qualche modo affianca o forse sostituisce l’originale Movimento grillino in una fase se non di declino certo di stasi. Per carità, Conte se la gioca con Schlein per l’egemonia nelle opposizioni e solo il voto di giugno per le Europee cristallizzerà i rapporti di forze con il Pd. Ma certo l’età dell’oro sembra essere ormai alle spalle e il contesto è favorevole alla nascita di una nuova realtà come Community web 3. Un luogo perfetto per sviluppare il dibattito, lanciare volti emergenti, promuovere campagne e condurre battaglie che hanno sempre segnato, spesso con un tratto aggressivo, l’identità del Fatto e pure quella dei 5 Stelle.
I due mondi continuano a coesistere ma c’è anche la possibilità che il secondo, spinto dall’esigenza di tenere in piedi i conti, finisca con lo svuotare e l’oscurare il primo.