“Addestrati in Iran…”. La rivelazione del terrorista che inchioda gli ayatollah

"Addestrati in Iran...". La rivelazione del terrorista che inchioda gli ayatollah

Il 26 ottobre scorso, il Wall Street Journal ha rivelato le prove della cosiddetta Iran connection, ovvero il coinvolgimento di Teheran nell’addestramento dei terroristi palestinesi prima degli attacchi dello Shabbat di sangue. Gli Stati Uniti non hanno confermato questa ipotesi, immediatamente sostenuta dagli israeliani, ma l’interrogatorio a un membro del Jihad islamico palestinese sembra togliere ogni dubbio sul coinvolgimento degli ayatollah nella guerra che da più di 100 giorni infiamma il Medio Oriente.

Il mio comandante Alaa Razina mi ha chiamato e mi ha detto che sarei dovuto andare in Iran per un corso di addestramento da cecchino”, ha affermato Basel Jamal Mohammad Mahadi, nome in codice “Abu Jamal” e capo di un’unità di nove uomini specializzati nell’uso di mortai, missili anticarro, razzi e fucili di precisione. “Mi ha detto di imparare tutto il possibile dal corso e che al ritorno il mio salario sarebbe aumentato”. Il terrorista ha spiegato di essere arrivato nella Repubblica islamica con un aereo e di essersi addestrato per 15 giorni in una base militare di cui non conosce l’esatta posizione, probabilmente gestita dai pasdaran, i guardiani della Rivoluzione.

Ogni giorno facevamo preparazione fisica, poi ci siamo addestrati per quattro giorni con i Kalashnikov sparando a una distanza di 100 metri”, ha raccontato Basel agli israeliani. “Poi abbiamo usato per cinque giorni i Baryshev, allenandoci a una distanza di 100-150 metri. Dopodiché, abbiamo lavorato per sei giorni con i Dragunov, i fucili di precisione. Sparavamo a bersagli di vario genere fino a una distanza di 300 metri”. Il membro del Jihad islamico palestinese ha anche specificato che i suoi addestratori erano “militari iraniani” e che “indossavano le uniformi”. Assieme a lui c’era altri 20 miliziani provenienti da Gaza, Libano e Siria, tutti parte della stessa organizzazione.

Basel ha affermato di aver saputo da questi “colleghi” che l’Iran ha organizzato altri corsi di addestramento per l’utilizzo di razzi e artiglieria. Le sue parole sembrano dunque confermare le dichiarazioni fatte lo scorso ottobre da funzionari delle Idf, secondo cui “prima della guerra, l’Iran ha assistito Hamas direttamente fornendo loro soldi, addestramento, armi e know-how tecnologico. Persino adesso condivide intelligence con loro”. In totale, il regime degli ayatollah avrebbe preparato alla guerra circa 500 terroristi delle varie organizzazioni attive nella Striscia, spesso in presenza di loro alti funzionari.

Leave a comment

Your email address will not be published.