Karim Benzema è finito ancora al centro delle cronache. Il campione francese, ora in forza ai sauditi dell’Al-Ittihad e finito fuori squadra, ha presentato una denuncia per diffamazione contro il ministro dell’Interno francese Gérald Darmanin.
Nell’ottobre scorso il ministro aveva accusato l’ex attaccante del Real Madrid di avere legami “noti” con i Fratelli Musulmani, movimento islamico radicale fondato nel 1928 in Egitto, molto influente nei paesi arabi e considerato in alcuni paesi un’organizzazione terroristica.
Il caso
Darmanin aveva criticato Benzema dopo che il vincitore del Pallone d’Oro 2022 aveva postato su X a metà ottobre a sostegno degli abitanti di Gaza, che, a suo dire, erano vittime di “bombardamenti ingiusti” effettuati da Israele come rappresaglia per il sanguinoso attacco di Hamas del 7 ottobre. Il ministro aveva reagito al post di Benzema sostenendo che il giocatore “ha un noto legame con i Fratelli Musulmani”. La denuncia di Benzema, presentata dall’avvocato Hugues Vigier e visionata dall’AFP, afferma che queste affermazioni “minano” l’onore e la reputazione del giocatore.
Nella sua denuncia, il bomber nato a Lione e musulmano di origini algerine, afferma di “non aver mai avuto il minimo legame con l’organizzazione dei Fratelli Musulmani, nè di essere a conoscenza di qualcuno che sostiene di esserne membro”. E ha aggiunto: “Sono consapevole di quanto, a causa della mia notorietà, io venga usato in giochi politici, tanto più scandalosi se si considera che i drammatici eventi che si sono verificati dopo il 7 ottobre meritavano qualcosa di ben diverso da questo tipo di dichiarazioni”.
Karim Benzema a bien porté plainte contre le ministre de l’Intérieur Gérald Darmanin, qui avait affirmé que le joueur avait des “liens notoires” avec les Frères musulmanshttps://t.co/2oCW4BnEr5 pic.twitter.com/L2T5HS4TOo
— RMC Sport (@RMCsport) January 16, 2024
Tuttavia nei mesi scorsi, Darmanin aveva precisato di non avere “nulla contro” Benzema, ma che era “sorprendente” che il calciatore non avesse twittato a sostegno degli israeliani uccisi nell’attacco di Hamas o dell’insegnante francese accoltellato a morte da un ex allievo islamista all’inizio del mese. “Gli ho chiesto pubblicamente di twittare a favore di quell’insegnante che per un nonnulla è morto a causa del terrorismo islamista, e lui non l’ha fatto”, ha detto poi il ministro durante una visita ad Abu Dhabi.
Inoltre il ministro aveva accusato Benzema di non cantare la “Marsigliese” quando giocava per la Francia e di fare “proselitismo sui social network”. La denuncia è stata presentata alla Cour de justice, l’unico tribunale francese abilitato a perseguire i membri del governo per reati commessi nell’esercizio delle loro funzioni.
Benzema-Arabia è già finita?
L’avventura di Benzema con la maglia dell’Al-Ittihad potrebbe essere giunta ai titoli di coda dopo appena sei mesi. Dopo il caso risalente agli ultimi giorni dello scorso anno con tanto di sparizione, l’attaccante francese non si sarebbe presentato alla ripresa degli allenamenti fissato per lo scorso 12 gennaio. Da qui la scelta del nuovo tecnico Marcelo Gallardo di non convocarlo per il mini-ritiro di Dubai: mettendolo di fatto fuori rosa.
Secondo la versione fornita dal suo entourage, il 36enne sarebbe rimasto intrappolato alle Isole Mauritius a causa di un ciclone. Ciò motiverebbe il ritardo nel rientro in Arabia Saudita. In realtà i più pensano che l’ex Pallone d’Oro, dopo sei mesi, sarebbe già stufo dell’esperienza con l’Al-Ittihad e voglioso di tornare a giocare nel calcio europeo. Di sicuro non mancheranno pretendenti.