Tutto avrei voluto meno che entrare in una lite infraleghista: se la sbrigassero fra loro, gli amici salviniani. Ma purtroppo l’entusiasmo eutanasista di Luca Zaia non ha spaccato soltanto la Lega veneta. Sta diventando un interrogativo nazionale: il suicidio assistito è giusto o è sbagliato? È libertà o tragedia? Proprio ora che Salvini sposta la Lega a destra con Vannacci, riscoprendo un conservatorismo da contrapporre al realismo meloniano in sospetto di opportunismo. Non vorrei che Zaia avesse sollevato la questione per fare un dispetto al Capitano e riposizionarsi politicamente come uomo del futuro. Di un futuro nichilista però, siccome il contrario di conservatore non è progressista, è dissipatore: colui che dilapida un patrimonio di valori abbracciando il nulla. Naturalmente spero non sia così ma avvicinandosi le elezioni regionali (con le difficoltà legislative sul terzo mandato) qualche sospetto è lecito. Anche lo schieramento lascia perplessi: nel consiglio regionale veneto il suicidio assistito è stato sostenuto dalla sinistra insieme a Zaia, e avversato dalla destra senza Zaia. Trasversalismo o trasformismo?
Tutto avrei voluto meno che scrivere di un tema così macabro: può essere dolce la morte? A parte che la cosiddetta eutanasia non è così zuccherosa come vogliono far credere: secondo uno studio olandese nel 6,9% dei casi insorgono problemi diciamo tecnici, dalla difficoltà di trovare la vena per l’iniezione al rigetto (vomito) del farmaco (veleno) somministrato per via orale. Spesso si muore tra gli spasmi e in alcuni casi ci si risveglia dal coma. Dunque per nutrire dei dubbi non c’è nemmeno bisogno di evocare la religione, come comunque giustamente fa la filosofa francese Chantal Delsol. Secondo lei questa passione triste per l’eutanasia «corrisponde alla cancellazione della cultura ebraica e cristiana». È un ritorno al paganesimo: «Quando qualcuno è inutile, lo uccidiamo o lo convinciamo a farlo da solo. Tutte le società antiche lo facevano». Come dicevo, i partigiani dell’eutanasia non sono progressisti, sono antichissimi. Molto più antichi di Cristo.