Continuano gli attacchi degli Houthi alle imbarcazioni nel Mar Rosso. La Zografia, una nave cargo di proprietà greca e battente bandiera maltese è stata colpita da un missile a circa 100 miglia nautiche dalla città yemenita di Saleef. Stando a quanto riferito dall’ l’agenzia britannica United Kingdom Marine Trade Operations, l’assalto è avventuto attorno alle dieci del mattino locali. Il mercantile avrebbe subito danni lievi e sarebbe in viaggio verso Suez, per una valutazione della situazione. Nessun membro dell’equipaggio sarebbe rimasto ferito.
L’attacco è stato confermato anche dalle forze di Ansar Allah, che fanno capo ai ribelli filo-iraniani. La società di sicurezza di Londra Ambrey ha precisato che “la nave è stata colpita mentre transitava nel Mar Rosso meridionale in direzione nord“. Nonostante i ripetuti bombardamenti delle forze americane e britanniche, dunque, i terroristi supportati da Teheran continuano nella loro campagna volta a mettere in crisi il commercio marittimo globale. Le rotte che passano dal Mar Rosso, infatti, sono tra le più trafficate al mondo e diverse compagnie hanno dirottato i propri mercantili verso il capo di Buona Speranza, in modo da evitare lo stretto di Bab al-Mandab e le altre “zone rosse” della regione. La giapponese Nyk ha annunciato oggi in una nota di aver ordinato “alle nostre navi vicino al Mar Rosso di attendere in acque sicure e stiamo valutando la possibilità di cambiare rotta”. Anche la Shell ha comunicato che non farà più navigare le sue petroliere nella zona “fino a nuovo ordine“. La decisione è stata presa la settimana scorsa tenendo conto della minaccia agli equipaggi e dei possibili rischi legati a fuoriuscite di petrolio in caso di attacchi.
Gli Houthi hanno iniziato ad attaccare le navi civili a novembre, dichiarando il loro sostegno alla causa palestinese. Un mese dopo, gli Stati Uniti hanno dato il via all’operazione “Prosperity guardian”, mobilitando una task force composta da vascelli militari provenienti da varie nazioni per proteggere i mercantili in transito nell’area. Tra il 12 e il 14 gennaio 2024, inoltre, l’aviazione e la marina di Washington e Londra hanno condotto attacchi aerei e missilistici contro numerose postazioni dei ribelli sul territorio yemenita, colpendo sistemi di lancio, depositi di munizioni, centri di comando, impianti di produzione e sistemi radar. L’obiettivo era ridurre le capacità militari dei ribelli ma secondo Charles Schmitz, professore all’Università di Baltimora e uno dei maggiori conoscitori dei miliziani filo-iraniani, “qualche altro attacco non li danneggerà in maniera definitiva” perché sono sopravvissuti a otto anni di guerra con la coalizione degli Stati del Golfo guidata dall’Arabia Saudita e, al momento, i bombardamenti non sembrano puntare “a distruggere le loro forze armate”.