Azouz Marzouk, padre del piccolo Youssef e marito di Raffaella Castagna, due delle vittime della strage di Erba, ribadisce ancora una volta la sua ipotesi su cosa è accaduto quel terribile giorno che ha cambiato per sempre la sua vita: a compiere quegli efferati delitti non sono stati Olindo Romano e Rosa Bazzi, in realtà due capri espiatori, bensì qualcuno su cui non si è ancora indagato. Delle persone che sapevano molto bene come muoversi e come agire, presumibilmente dei “professionisti”.
Con questa consapevolezza, quindi, Marzouk è pronto a sostenere, tramite i suoi avvocati, la richiesta di revisione del processo che ha visto la condanna in via definitiva all’ergastolo per Olindo e Rosa. “Io supporterò la richiesta di revisione con argomenti sui quali sto lavorando con i miei legali”, annuncia, “non posso rivelare nulla, è una cosa su cui sto lavorando con i miei avvocati”. Come da lui anticipato, sarà quindi presente in aula il primo marzo 2023, giorno in cui nel Tribunale di Brescia avrà luogo l’udienza in cui verrà discussa l’istanza di revisione del processo presentata dai legali di Olindo e Rosa e dal sostituto procuratore generale di Milano Cuno Tarfusser.
I due coniugi accusati della strage sono innocenti, secondo Marzouk, che non ha mai messo in dubbio negli anni questa sua certezza: a uccidere fu senza dubbio “qualcuno di professionista“. Per quanto concerne i motivi che spinsero allora Olindo e Rosa a fare una confessione fasulla, invece, Marzouk non ha una spiegazione certa: “Non lo so, non me lo posso spiegare. Sicuramente sono stati ingenui, ma si vede lontano un miglio, non credo di essere l’unico a dire questo”. Meglio, tuttavia, non spingersi oltre e ipotizzare chi possa essere in realtà il colpevole della terribile strage compiuta l’11 dicembre dell’ormai lontano 2006: “Le mie idee e le mie supposizioni mi hanno portato a una condanna per diffamazione, non voglio parlare di piste alternative né di altro”.
Le modalità degli omicidi parlerebbero chiaro: l’autore o gli autori della strage sapevano come uccidere e dove affondare i loro colpi, non pare proprio il frutto di una rabbia estemporanea motivata da problemi di vicinato, come ipotizzato dagli inquirenti.“Non credo proprio che dei vicini di casa per dei litigi, per rumori, possano arrivare a cosi tanto… non lo posso neanche immaginare”, ha dichiarato infatti Marzouk durante un’intervista concessa a Salvo Sottile su “Farwest”, programma in onda sulle frequenze di Rai3.“E poi è da precisare anche come sono stati ammazzati…non è che stiamo parlando di persone ingenue, di questi due ingenui. È stato qualcuno che sa come colpire nella gola…”. Gli esami autoptici hanno rivelato che le vittime sono state ferite a morte nel medesimo punto, l’unico a non morire fu “Frigerio che si è salvato per miracolo, per questione di millimetri”, presumibilmente a causa di una malformazione all’aorta che non ha consentito al killer di centrare con precisione l’obiettivo.