L’errore di Lucarelli senz’anima, lo strano “ciao” di Gentiloni e Vannacci: quindi, oggi…

L'errore di Lucarelli senz’anima, lo strano "ciao" di Gentiloni e Vannacci: quindi, oggi...

– La Lega si riunisce, critica la Bce, difende l’alleanza con Marine Le Pen (ma non con l’Afd…), è convinta di poter far bene alle elezioni europee. Ma la vera notizia è l’ormai quasi certa candidatura di Roberto Vannacci che secondo il Giornale potrebbe valere fino al 3% di voti. Tanti, e chissà se c’è anche questo dettaglio nelle riflessioni di Giorgia Meloni sul correre o meno: se prendesse meno preferenze del generale, sarebbe clamoroso…

– La morte di Giovanna Pedretti è una tragedia immane. Enorme. Per un semplice motivo: perché per un’idiozia totale, assoluta, infima, minuscola, alla fine ci restano una vita spezzata, una famiglia distrutta, un marito vedovo e una figlia orfana. Sinceramente: ne valeva davvero la pena?

– Il primo appunto riguarda l’origine del tutto. Ovvero quel vizio, ormai abbastanza diffuso, di trasformare in “eroe” tutto e tutti. Soprattutto quando ci sono di mezzo sentimenti positivi. È l’obbligo di essere, o apparire, buoni. La risposta di Giovanna alla recensione negativa contro gay e disabili andava raccontata, certo, ma senza elevarla al rango di grande dimostrazione di civiltà. In fondo, non c’era nulla di straordinario.

– Però, dico però: una volta che la frittata è stata fatta, trattandosi di una pizzeria nella provincia semi-sconosciuta di Lodi, senza problemi economici né necessità reale di pubblicità (solo 13 posti a sedere), c’era davvero bisogno di mettersi a fare debunking con così tanta aggressività? Per un presunto peccato così veniale?

– Che poi, quelle di Lorenzo Biagiarelli restano delle ipotesi. Insinuazioni, magari plausibili, bastate però su “font” diversi, lettere minuscole e spaziature varie. Non verificate e non verificabili. Eppure spiattellate sui social alla mercé di chiunque, instillando il dubbio tramite domande per pararsi da possibili querele. A posteriori chiedo: aveva senso?

– Terzo: Biagiarelli si lamenta dell’odio social “di una tale violenza e quantità” che “anche a una persona non troppo fragile potrebbe far pensare a un gesto estremo”. Cioè: quando la gogna social colpisce lui, non va bene. Se la vittima è una povera ristoratrice sconosciuta, a cui possono bastare “un servizio tg, un post sui social e una storia su Instagram” per andare sotto pressione, invece è tutto normale. Avrei evitato il piagnisteo. E soprattutto avrei evitato di evocare il suicidio, almeno oggi.

– Queste indagini meticolose di norma le si fanno contro i banditi, contro i potenti, contro chi ruba danaro pubblico. Non contro i pizzaioli.

– Sia chiaro: non credo che Giovanna Pedretti sia morta, o si sia uccisa, per “colpa” di Lorenzo Biagiarelli o di Selvaggia Lucarelli. Chi lo pensa afferma un’idiozia. Dico solo che il “goffo tentativo di ribalta” che Lorenzo addebitava a Giovanna, forse gli si è ritorto contro. Perché anche il suo scavare ossessivamente su questa storia, lui che peraltro di mestiere fa tutt’altro, appare allo stesso modo un “goffo tentativo” di somigliare alla sua compagna.

– Su Selvaggia Lucarelli non trovo alcuna colpa. Nel senso: si è limitata a fare quello che ha sempre fatto, ovvero cercare di smontare con un tantino di malizia i racconti entusiastici che spesso i giornali scrivono senza approfondire granché. Il suo errore, però, arriva dopo aver appreso la notizia della morte di Giovanna Pedretti. Perché nelle sue stories auto-assolutorie, giuste o meno che siano, manca quel pizzico di umanità che si richiede anche alla più iena delle iene. Limitarsi a dire “la signora viene trovata morta” dimostra poco tatto e pochissima anima.

– La 90enne più veloce al mondo è italiana. Invidia totale: io a 32 anni fatico a coprire con agilità un campo da basket.

– Hanno chiesto a Paolo Gentiloni se intende diventare segretario del Pd al posto di Elly Schlein. Cosa ha risposto? “Arrivederci…”. Non ha confermato, ma neppure smentito. Occhio, Elly…

– Quindi la sinistra che fa il tifo per Hamas si strappa i capelli perché, al memoriale della Shoah, Ignazio La Russa non si definisce “antifascista”. Solo a me pare una contraddizione in termini? Il punto è che, come non smetteremo di ripetere, definirsi “antifascisti” oggi è anacronistico e ideologicamente errato. Perché il movimento “antifascista” ha una connotazione chiara, molto liberticida, spesso violenta, che tutto c’azzecca tranne che con i principi della democrazia.

– Visto che oggi parliamo di debunking mi chiedo: ma è credibile una organizzazione terroristica che sgozza bambini e tiene in ostaggio civili, quando accusa Israele di aver ucciso nei bombardamenti alcuni dei rapiti? Io dico di no. Mi pare più una strategia di guerra, macabra e contraria alle leggi di umanità.

Fedez mette alla gogna un suo hater, ma sbaglia persona. Querela in arrivo e la conferma delle conferme: il problema di Chiara Ferragni resta ancora suo marito.

– Danilo Toninelli dalle stalle alle stalle. Il ministro non riesce più a comprarsi il tonno perché troppo caro. Non ci credo neppure se lo vedo.

– In Francia il ministro dell’Istruzione è già nella bufera perché manda la figlia alla scuola privata. I cugini d’Oltralpe non mi stanno granché simpatici ma io dico: brava, ognuno manda i bambini dove meglio crede. E poi l’obiettivo di un ministro della scuola è quello di rendere gli istituti pubblici competitivi con quelli privati. Dunque, non vedo dove sia il problema.

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