Il governo si prepara a un decreto legge che stabilirà le modalità in cui svolgeranno le elezioni europee del prossimo giugno: la data, gli orari e le eventuali accorpamenti con altre consultazioni a livello regionale e amministrativo. Nella giornata di domani si terrà un Consiglio dei ministri che analizzerà proprio le “disposizioni urgenti per le consultazioni elettorali dell’anno 2024 e in materia di revisione delle anagrafi della popolazione residente e di determinazione della popolazione legale“. In una bozza del dl che arriverà sul tavolo di Palazzo Chigi è probabile che le operazioni di votazione per il rinnovo dell’Europarlamento si svolgeranno “dalle ore 14 alle ore 22 di sabato 8 giugno e dalle ore 7 alle ore 23 della domenica 9 giugno“.
In deroga a quanto previsto dall’articolo 1, comma 399, della legge 27 dicembre 2013, n. 147 – e salvo quanto previsto dal comma 2 -, le elezioni non si terranno quindi a cavallo tra il finesettimana e il lunedì, bensì verranno concentrate esclusivamente nel weekend. In occasione di questo medesimo arco temporale non è per niente escluso poi che l’esecutivo presieduto da Giorgia Meloni metterà in atto il cosiddetto “Election day”: oltre alle europee, infatti, l’8 e il 9 giugno si terranno con tutta probabilità anche le elezioni regionale in Piemonte e (forse) in Basilicata. Nelle altre tre zone territoriali che dovranno rinnovare i rispettivi governatori e consiglieri regionali, i cittadini verranno chiamati alle urne o prima della tarda primavera (Sardegna e Abruzzo) oppure in autunno (Umbria). Tra quattro mesi, spazio anche alle Comunali: tra i capoluoghi di provincia più importanti che dovranno scegliere i propri sindaci ci saranno Firenze, Bari, Campobasso, Bergamo, Cremona, Modena, Reggio Emilia, Rovigo, Pesaro, Livorno e Prato.
“Appena completate le operazioni di votazione e quelle di riscontro dei votanti per ogni consultazione – si sottolinea nella bozza – si procede alle operazioni di scrutinio per l’elezione dei membri del Parlamento europeo spettanti all’Italia“. Lo scrutinio per le elezioni dei presidenti e dei consigli regionali, dei sindaci e dei consigli comunali e circoscrizionali avrà invece inizio “alle ore 14 del lunedì successivo (quindi il 10 giugno, ndr), dando la precedenza allo spoglio delle schede per le elezioni regionali e passando poi, senza interruzione, a quello delle schede per le elezioni dei sindaci e dei consigli comunali e circoscrizionali“.
Nelle prossime ore si vedrà anche se verrà confermato l’indiscrezione secondo la quale potranno candidarsi per un terzo mandato consecutivo i sindaci dei Comuni con più di 5mila abitanti e fino a 15mila, dove attualmente vige il limite di due mandati di fila. Il decreto andrebbe dunque a modificare l’articolo 51 del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali e abolirebbe anche il limite (ora di tre mandati consecutivi) per i sindaci dei Comuni fino a 5mila abitanti. Nella bozza viene precisato che i “mandati svolti o in corso all’entrata in vigore del decreto sono computati ai fini dell’applicazione delle disposizioni“.