Il 2024 si preannuncia come un anno positivo per l’andamento dei prezzi nella Repubblica popolare cinese. Secondo i dati riportati dall’Ufficio nazionale di statistica, il Cpi (indice dei prezzi al consumo) del Paese, uno dei dati fondamentali per misurare l’inflazione, è aumentato dello 0.2% su base annua per l’intero 2023, scendendo a dicembre dello 0.3%. Nello stesso mese il dato core, che non tiene conto dei beni alimentari e dei costi energetici a causa della loro eccessiva volatilità, è aumentato dello 0.6% su base annua.
Su base mensile, invece, sempre a dicembre il Cpi è cresciuto dello 0.1%, invertendo il calo dello 0.5% registrato a novembre. Per quanto riguarda l’indice dei prezzi alla produzione (Ppi), nel 2023 si è registrata una riduzione del 3% rispetto al 2022. Nell’ultimo mese dell’anno passato il calo è stato del 2.7%, una diminuzione dello 0.3% rispetto ai trenta giorni precedenti.
Secondo Bruce Pang, il principale economista di Jll Greater China, la riduzione su base annua di Cpi e Ipp permettono di prevedere una tendenza a medio termine verso la normalizzazione dei tassi d’inflazione e un miglioramento di lungo periodo della situazione economica della Repubblica popolare. Per quanto riguarda il 2024, Pang ha dichiarato a Cgtn di aspettarsi una modesta ripresa dell’andamento generale dei prezzi nel Paese, con un’inflazione che dovrebbe rimanere per lo più all’interno di parametri gestibili. L’economista ha anche ricordato che il governo di Pechino deve mantenere tra le sue priorità l’aumento della domanda, in modo da ottenere una crescita sostenibile ed equilibrata. A questo proposito, la Banca centrale cinese si è impegnata a intensificare gli aggiustamenti in termini di politica macroeconomica, in modo da sostenere e guidare efficacemente la ripresa.
Come spiegato da Olivia He su Cgtn, i dati dimostrano che la Cina è stata comunque in grado di mantenere stabili i prezzi e l’andamento generale dell’economia, a differenza degli Stati Uniti dove si è registrato un aumento dell’inflazione del 3.4% su base annua. Stando a quanto riferito dalla giornalista cinese, inoltre, la stabilità dell’indice dei prezzi al consumo della Repubblica popolare ha contribuito nel mantenere sotto controllo i costi dei beni a livello globale, generalmente cresciuti a causa delle varie crisi internazionali come le guerre in Ucraina e in Medio Oriente o gli attacchi dei ribelli Houthi alle rotte del commercio marittimo che passano dal Mar Rosso e il canale di Suez.