Una nuova eruzione vulcanica si è verificata ieri mattina a sud-ovest della capitale islandese Rejkyavik. Ma anche Grindavík è stata completamente evacuata in via preventiva perché i geoscienziati ritengono che il magma possa trovarsi esattamente sotto la città. «L’eruzione ha ripreso sulla penisola di Reykjaness, molto più a sud rispetto a quella del 18 dicembre», ha scritto il quotidiano islandese MorgunblaDiD. Il Dipartimento di pubblica sicurezza della polizia nazionale ha dichiarato lo stato di emergenza. Al momento sembra che una crepa si sia aperta a Sundhnúk, a nord di Grindavík e che si stia già allungando. Non solo Grindavík è stata evacuata ma è anche è stato ordinato alla squadra di intervento di lasciare la zona. La parte orientale della città è rimasta senza elettricità. Anche la Laguna Blu di Svartsengi ( riportano sempre i media locali) ha evacuato tutte le sue aree di attività. I geoscienziati dell’Ufficio meteorologico islandese stanno valutando la situazione nelle vicinanze del centro. Sundnúkur si trova su uno spartiacque quindi non è chiaro dove possa scorrere la lava.
Quella in corso nel sistema vulcanico di Svartsengi «è la più grave eruzione da quella delle Vestmannaeyjar, quando 50 anni fa è stata evacuata l’intera isola di Heimaey», sostiene lo scrittore Roberto Luigi Pagani, autore di Un Italiano in Islanda e della travel guide Iceland per il National Geographic. Pagani racconta che «fortunatamente non ci sono vittime» ma che gli abitanti di Grindavik «stanno vedendo le loro case inghiottite dalla lava, attraverso delle webcam e senza poter far nulla». Il Dipartimento di pubblica sicurezza della polizia nazionale parla di «situazione terrificante» e ha dichiarato lo stato di emergenza.