Cinque escursionisti sono rimasti travolti da una valanga che si è staccata dal monte Sirente, nell’Appennino abruzzese, non dando loro scampo: purtroppo Luca Nunzi, uno del gruppo, non ce l’ha fatta, e il personale medico sopraggiunto sul posto non ha potuto far nulla per salvargli la vita, nonostante il rapido intervento da parte del personale del 118, dei volontari del Soccorso alpino e degli uomini della Scuola alpina della Guardia di Finanza (Sagf) de L’Aquila.
Stando a quanto riferito dalle autorità, la tragedia è avvenuta lungo il canale Maiori, nel territorio del Monte Sirente-Velino, il terzo massiccio montuoso per altezza dell’Appennino continentale dopo Gran Sasso e Maiella. Si tratta di un percorso noto agli appassionati, una delle mete scialpinistiche più importanti e apprezzate dell’Abruzzo ma in genere della catena appenninica. Un percorso, tuttavia, tanto bello quanto impegnativo e pericoloso, dato che richiede non solo un certo livello di esperienza e di abilità da parte di chi vuole affrontarlo ma anche delle condizioni sicure della neve. E questo essenzialmente perché lungo tutto il tragitto incombe sugli scialpinisti il costante pericolo della caduta di valanghe nonché il rischio rappresentato dalle grosse “cornici” che sporgono dalla cresta sulla sommità delle pareti del canale.
È proprio lungo il percorso che sono stati travolti i cinque escursionisti: la valanga si sarebbe staccata dal monte Sirente, senza dare possibilità agli scialpinisti di mettersi in salvo: un membro del gruppo non ce l’ha fatta, nonostante i tentativi di rianimazione. Si tratta del 45enne Luca Nunzi, aquilano. Gli altri 4 dispersi sono stati invece salvati e stanno complessivamente bene. Sono stati loro, compagni di gita della vittima, a chiamare i soccorsi.Sono stati i compagni della vittima, poco dopo le ore 16.00 di oggi, sabato 14 gennaio, a contattare la centrale operativa 118 dell’Aquila per chiedere l’invio urgente di aiuti. Sul luogo indicato dai superstiti è in breve giunto l’Elisoccorso.
Il tecnico del Soccorso alpino e speleologico che si trovava a bordo del mezzo ha individuato l’escursionista travolto dalla valanga, e si è calato sul punto in cui si quest’ultimo si trovava grazie all’ausilio di un verricello. Le condizioni dello scialpinista sono parse fin da subito molto gravi, tanto che il medico dell’Elisoccorso, una volta fatto sbarcare a terra, non ha potuto far altro che constatarne il decesso. Ad occuparsi di recuperare la salma e di portare in salvo i quattro superstiti sono i tecnici del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (Cnsas) dell’Abruzzo e gli uomini del soccorso alpino della guardia di finanza.
“C’era allerta valanghe in un canale. Una zona frequentata da sciatori e alpinisti anche in questo periodo. Orario troppo tardo perché solitamente tali attività si fanno nella prima mattinata“, è quanto dichiarato da uno dei soccorritori, come riportato da Repubblica.