Tanta Inter, troppa per questo Monza, altro che tabù.
Tanta Inter e altrettanto Var, perché hanno cambiato il calcio, ma che almeno ce lo dicessero. Un rigore “moderno” e l’anca di Pessina in fuorigioco a cancellare il possibile 1-2 dopo mezzora, due chiamate importanti, che non sanano niente di clamoroso, perché nessun occhio umano avrebbe potuto vedere quanto gli ondivaghi tecnici della vicina Lissone scovano grazie alla tecnologia.
Tanta Inter, che domina e alla fine schiaccia l’ex tabù addirittura per 1-5. Inter totale e gigantesca come nelle serate più belle. Inzaghi parte fortissimo e arriva subito al traguardo: dopo nemmeno un quarto d’ora è già avanti di 2 gol. Apre il rigore assegnato per il tocco con la mano dell’ex Gagliardini. Conta nulla che sia involontario, ininfluente e a distanza ravvicinata. C’è l’immagine: la trovano, la denunciano. Il calcio ormai è questo: Lautaro reclamava l’angolo, il Var gli assegna un rigore che nessuno aveva visto. Calhanoglu ovviamente lo trasforma (11 su 11 con l’Inter).
Due minuti e Lautaro raddoppia. L’azione è il manifesto del gioco nerazzurro, quelle folate a tutto fronte che definire ripartenze è riduttivo. Da Miki a Dimarco e poi dentro per il Toro, più lesto di tutti come spesso gli capita. Nel solo primo tempo, Thuram ha altre 3 occasioni per tornare a segnare dopo un mese, ma per farlo deve aspettare proprio gli ultimi minuti, suo il sigillo alla festa nerazzurra, il “buon viaggio” verso l’Arabia Saudita.
Vittoria strameritata, perché l’Inter è più forte del Monza (che peraltro gioca col portiere di riserva), perché Inzaghi prepara la partita meglio di Palladino e lo sorprende con quella partenza aggressiva, che un po’ tradisce il classico canovaccio nerazzurro. Poteva diventare (forse) un po’ più complicato, se dopo mezzora il Var non avesse appunto scovato quei pochi centimetri dell’anca di Pessina in fuorigioco. Resta che certe regole andrebbero riscritte, perché oggi ne godi e domani puoi pagarle. Di campo e non da Var gli altri due rigori della partita, trasformati da Pessina e Lautaro (18 gol in campionato, 20 in stagione).
L’unica nota stonata della notte nerazzurra è il giallo rimediato da Calhanoglu poco prima del tris. E anche qui la volata nerazzurra è impressionante. Pallone recuperato da Dimarco e giocato in campo lungo: in area gl’interisti sono 4, Thuram l’accomoda facile per Calha, che calcia, segna e subito esce. Diffidato, giocherà in Arabia, ma salterà Firenze, quando l’Inter tornerà in campionato. Così, Inzaghi però è sicuro di averlo in campo il 4 febbraio, quando a San Siro arriverà la Juventus.