Accordo a un passo sulla Sardegna

Premio di maggioranza, numero di mandati, anti-ribaltone: il centrodestra si accorda sul Premierato

La fumata bianca non c’è ancora, ma la soluzione del «caso Sardegna» appare ormai vicinissima. Oggi o al massimo lunedì dovrebbe arrivare l’annuncio del passo indietro di Christian Solinas – «non una bocciatura ma una staffetta», dice Salvatore Deidda di FdI- che lascerà campo aperto al sindaco di Cagliari Paolo Truzzu (foto) nella corsa alla presidenza della Sardegna, confermando così l’unità del centrodestra.

La decisione sarebbe stata suffragata da alcuni sondaggi che danno Truzzu in vantaggio rispetto al governatore uscente: un ulteriore elemento che certifica la forza della candidatura del sindaco di Cagliari e fa capire che nessuno, nella coalizione, ha voglia di fare un regalo al centrosinistra nelle elezioni del prossimo 25 febbraio.

Secondo quanto filtra Solinas sta parlando direttamente con Matteo Salvini e con ogni probabilità verrà dirottato nelle liste della Lega per le Europee dove potrà confrontarsi con le preferenze. Ieri intanto il sindaco di Cagliari, a Quartu Sant’Elena ha preso la parola in occasione di un evento in cui è stato indicato come il «candidato presidente della coalizione di centrodestra, civica, sardista e autonomista». Oggi poi si sposterà a Olbia nel nord della Sardegna, ospite del congresso provinciale di Fratelli d’Italia Gallura. Truzzu, ha lanciato segnali chiari invitando gli alleati a sostenerlo.

«Amici della Lega e del Ps’Az, il vostro posto è qui. Non c’è nessun altro posto in cui potreste stare meglio. Abbiamo una storia comune, abbiamo fatto politica assieme in questi anni e vogliamo continuare a farla. State al nostro fianco. Se proprio avete un dubbio, che credo che non ci sia, la cosa che io chiedo è che lo sciogliate subito. Per rispetto nei vostri confronti e nei confronti dei vostri elettori, per rispetto nostro e dei nostri elettori, per rispetto dei sardi e della Sardegna. Questo continuo tira e molla non aiuta nessuno e non è percepito in maniera positiva da chi guarda la politica».

In questo quadro si inserisce la trattativa sul terzo mandato per i governatori. La Lega ha già depositato in Parlamento una proposta di legge per elevare da due a tre il limite dei mandati per i presidenti di Regione, con l’obiettivo di permettere a Luca Zaia di continuare a governare in Veneto. Il Carroccio spinge per abbattere questo ostacolo, ma Fratelli d’Italia e Forza Italia non sembrano affatto entusiasti di questo cambio di regole. Antonio Tajani, ad esempio, Op si professa «non granché favorevole al terzo mandato. Sarà il Parlamento sovrano a decidere, ma credo sia giusto mantenere i due mandati. È un principio di tutela della democrazia nel quale mi riconosco».

Sullo sfondo ieri è stato anche scelto il candidato sindaco per il Comune di Bergamo. Dalla riunione dei coordinatori regionali lombardi Carlo Maccari (FDI), Fabrizio Cecchetti (Lega), Alessandro Sorte (FI) e Alessandro Colucci (Noi Moderati)- è emerso, all’unanimità, il nome dell’avvocato Andrea Pezzotta, legale della famiglia di Yara Gambirasio «con l’unanime convinzione che si tratti della figura più indicata per vincere le elezioni e garantire a Bergamo il miglior sindaco possibile».

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