Il finale da incubo del Bentegodi è già storia antica, almeno a giudicare da quanto visto all’ex Brianteo. L’undici di Simone Inzaghi si presenta a Monza e domina in lungo e in largo, infliggendo una sonora batosta ai ragazzi di Palladino, mai davvero in gara. I nerazzurri partono forte passando già nei primi minuti con un rigore di Calhanoglu e un gol di rapina di Lautaro Martinez, per poi chiudere i conti nella seconda metà della ripresa. Oltre alla doppietta per l’ex milanista ed il campione del mondo, c’è anche tempo per il gol di Thuram, che arrotonda chiudendo al meglio una ripartenza micidiale. Il rigore trasformato da Pessina non rende meno amara questa serata da dimenticare per i biancorossi. A Juventus e Milan il compito non semplice di rispondere a questa Inter tanto spietata quanto determinata.
Le scelte dei tecnici
Per questo derby lombardo, Palladino opera qualche cambio, a partire dalla porta, dove, vista l’indisponibilità di Di Gregorio, inizia titolare Sorrentino. Sulla fascia destra Pereira la spunta su Birindelli mentre l’ex di giornata Gagliardini è retrocesso in difesa, affiancando D’Ambrosio e Caldirola. In attacco, invece, Dany Mota è preferito a Colombo e sarà rifornito dall’ex interista Valentin Carboni e da Andrea Colpani.
Inzaghi sembra intenzionato a schierare un’Inter aggressiva fin dall’inizio, nonostante la necessità di gestire le energie del nocciolo duro della sua rosa. Dimarco torna quindi titolare come Barella e ritorno in panchina per il match-winner al Bentegodi Frattesi. Dopo una lunga serie di partite, riposo anche per Acerbi, sostituito da De Vrij come Dumfries, rimpiazzato da Darmian. Se il nuovo acquisto Buchanan si siede in partita, in attacco ci si affida ancora alla coppia Lautaro-Thuram.
Calha-Lautaro, è festa Inter
Nonostante la voglia di giocarsela contro i poco amati vicini, l’approccio del Monza è insolitamente rinunciatario. Con l’undici di Palladino che gli concede spazi invitanti, i nerazzurri si rendono subito pericolosi al 3’ con Dimarco: azione che parte dalla rimessa laterale e sfera che arriva sul secondo palo, dove l’azzurro incrocia il sinistro al volo. Poco preciso in questo caso l’avanti dell’Inter, cosa che si ripete quattro minuti dopo, quando i meneghini spingono forte dalla destra con Darmian: prima Thuram liscia col destro, poi ci prova Mkhitaryan che spedisce la sfera ben oltre la traversa. Sempre dalla destra, ma stavolta grazie a Pavard, arriva una nuova azione pericolosa dell’Inter, con il Toro Martinez che colpisce bene di testa. La sfera finisce fuori ma Gagliardini, difensore improvvisato, sembra toccare il pallone con la mano. La on-field review di Capuano gli fa indicare il dischetto: Calhanoglu spiazza nettamente Sorrentino per l’1-0 ma i nerazzurri non ci pensano proprio a fermarsi. Neanche due minuti e, stavolta dalla sinistra, arriva il cross basso di Dimarco sul quale si avventa Lautaro Martinez: ancora niente da fare per il numero uno monzese, 2-0 meritatissimo dei milanesi, che stanno dominando un Monza troppo brutto per essere vero.
Dopo una partenza a ritmi forsennati, l’Inter alza un attimo il piede dall’acceleratore ma per poco non trova il 3-0 al 18’, quando Dimarco sbaglia il cross basso che varrebbe un facile tap-in da parte di Marcus Thuram. Assenti ingiustificati i padroni di casa, evanescenti, poco determinati, in balia dell’undici di Inzaghi. Ancora una volta è il laterale sinistro a fornire una palla interessante sul palo lontano, dove Thuram arriva in spaccata ma poco coordinato, sprecando un’ottima occasione. In campo, insomma, c’è solo la capolista. Con l’Inter più rilassata, i biancorossi trovano il modo di iniziare il loro solito giro palla, ancora meno concreto del solito. Vista l’inconsistenza dei padroni di casa, l’Inter si concede qualche preziosismo di troppo ma quando dopo 27 minuti sei già avanti 2-0, difficile non fare altrimenti. Gli dei del calcio hanno zero senso dell’umorismo e su uno dei rarissimi attacchi del Monza, i ragazzi di Palladino trovano il pari: punizione dalla sinistra di Colpani allungata da Caldirola che trova Pessina solissimo sul secondo palo. Fin troppo facile per lui battere Sommer di testa ma la festa dura poco. Lunga revisione del Var che, alla fine, annulla tutto: il capitano monzese era in fuorigioco di pochi centimetri.
La delusione sembra rianimare l’undici di Palladino, che ora sembra tornare in grado di esprimere il suo solito gioco. Peccato che la retroguardia dell’Inter sia troppo solida per farsi prendere d’infilata. Il finale del primo tempo vede qualche errore in fase d’impostazione dell’Inter, sventato dalla difesa e un paio di tiri velleitari dalla distanza, come quello di Thuram che finisce ben sopra la traversa. Al 42’ è altrettanto impreciso Mkhitaryan, imbeccato bene da Dimarco sul secondo palo: Thuram non ci arriva mentre l’armeno, in tuffo, non inquadra lo specchio della porta, graziando Sorrentino. I cinque minuti di recupero concessi da Rapuano non cambiano il risultato di un primo tempo dominato in lungo e in largo dai nerazzurri. Molto da rivedere per Palladino nell’intervallo per riaprire una gara che sembra già chiusa.
L’Inter dilaga nel finale
Dopo 45 minuti decisamente al di sotto delle aspettative, Palladino decide di operare qualche modifica al rientro dagli spogliatoi: fuori quindi Ciurria e Bondo per maggiore peso in avanti, con l’ingresso di Colombo e Kyriakopoulos. L’Inter, visto il punteggio rassicurante, se la prende con calma ed a soffrirne è chiaramente lo spettacolo. I brianzoli spingono con più convinzione, operando sulle fasce ma è difficile procurarsi chiare occasioni da gol. Nonostante giochi con un filo di sufficienza, le migliori chance se le crea l’Inter, come la botta da lunga distanza di Mkhitaryan che sorvola di non molto la porta di Sorrentino. Attorno al 58’ buona fase dei padroni di casa, che fanno arretrare gli ospiti, si guadagnano un paio di calci d’angolo ma non molto altro. Poco dopo è ancora Calhanoglu a farsi notare nel bene e nel male: prima si becca un giallo per un’entrataccia su Carboni che gli farà saltare la partita con la Fiorentina, poi converte al meglio una ripartenza dei nerazzurri, impallinando Sorrentino con una botta da fuori area.
La partita dell’ex milanista finisce qui, visto che subito dopo è richiamato in panchina da Inzaghi assieme a Barella per dare una mezz’oretta a Frattesi e Asllani. Il Monza si trova davanti una montagna da scalare e si getta in avanti, lasciando spazi interessanti all’undici ospite, che torna a giostrare con calma il pallone. I ragazzi di Palladino, espulso poco prima del 3-0 per proteste, ci mettono qualche minuto di troppo per riprendersi dal colpo subito proprio nel loro momento migliore. A salvare i padroni di casa dal tracollo arriva una paratona dell’esperto Sorrentino, che toglie dal sette un gran colpo di testa di Benjamin Pavard su un invitante cross di Asllani. Al 67’, però, Darmian la combina grossa su una ripartenza del Monza, stendendo in area Dany Mota: dal dischetto si presenta Matteo Pessina che ipnotizza Sommer mettendolo a sedere. Il gol del capitano a più di 20 minuti dal triplice fischio potrebbe facilmente riaprire la partita ma l’Inter non molla. Se D’Ambrosio è costretto ad uscire per un problema fisico, rimpiazzato da Pablo Marì, Inzaghi toglie Bastoni e Dimarco per dare una ventina di minuti ad Acerbi e all’ex di giornata Carlos Augusto.
Come già visto diverse volte in stagione, il Monza sembra incapace di mettere il cambio di marcia che servirebbe per riaprire sul serio la partita, continuando con il solito giro palla che s’infrange inevitabilmente sulla retroguardia nerazzurra. Al 79’ Palladino si gioca anche la carta Akpa Akpro, che entra al posto del capitano Pessina ma l’Inter sembra in grado di gestire senza troppe sofferenze. Un paio di minuti dopo Inzaghi richiama in panchina un sofferente Pavard, facendo entrare Bisseck ma questa partita non sembra avere più molto da dire. A complicare ulteriormente la situazione ci si mette anche l’ex laziale, che stende Frattesi in area: sul dischetto si presenta Lautaro Martinez, che tira dritto per dritto e fissa il punteggio sul 4-1. La festa del gol nerazzurra non è ancora finita, visto che all’87’ c’è anche il tempo per Marcus Thuram di chiudere con un acuto. Il francese scarta Caldirola e batte l’uscita di Sorrentino concludendo un’azione partita da un pallone recuperato a centrocampo da Mkhitaryan. Non c’è tempo per altro: all’U-Power Stadium finisce 5-1 per i nerazzurri.
Il tabellino
MONZA (3-4-2-1): Sorrentino; D’Ambrosio (71’ Pablo Marì), Gagliardini, Caldirola; Pereira (58’ Birindelli), Pessina (79’ Akpa Akpro), Bondo (46’ Colombo), Ciurria (46’ Kyriakopoulos); Colpani, V. Carboni; Mota. Allenatore: Raffaele Palladino
INTER (3-5-2): Sommer; Pavard (81’ Bisseck), De Vrij, Bastoni (71’ Acerbi); Darmian, Barella (61’ Frattesi), Calhanoglu (61’ Asllani), Mkhitaryan, Dimarco (71’ Carlos Augusto); Lautaro, Thuram. Allenatore: Simone Inzaghi
Marcatori: 11’ Calhanoglu (rig) (I), 13’ Martinez (I), 60’ Calhanoglu (I), 68’ Pessina (rig) (M), 83’ Martinez (rig) (I), 87’ Thuram (I)
Ammoniti: 4’ Colpani (M), 59’ Calhanoglu (I), 70’ Birindelli (M), 76’ Pavard (I)
Espulsi: nessuno
Arbitro: Antonio Rapuano (Rimini)