Omicidio Sarah Scazzi, Michele Misseri libero entro febbraio

Omicidio Sarah Scazzi, Michele Misseri libero entro febbraio

Entro la fine di febbraio, Michele Misseri potrebbe tornare libero. L’omicidio di Sarah Scazzi nell’agosto 2010 ha sconvolto l’intero Paese, che per settimane ha sperato di ritrovare viva la ragazzina. Per quell’omicidio sono finiti in carcere, oltre allo zio Michele, anche la cugina Sabrina Misseri e Cosima Serrano, moglie di Michele e madre di Sabrina. Secondo gli inquirenti, a uccidere la ragazzina sarebbero state proprio madre e figlia, che infatti stanno scontando l’ergastolo, mentre il padre avrebbe aiutato a occultare il cadavere. Tuttavia, l’uomo da anni si dichiara colpevole di omicidio pur senza essere creduto dagli investigatori.

Condannato a 8 anni di reclusione per soppressione di cadavere e inquinamento delle prove, Misseri ha ottenuto una riduzione della detenzione di circa 400 giorni per buona condotta e potrà beneficiare della norma ‘svuotacarcerì, che gli permetterà di tornare in libertà oltre un anno prima del termine, previsto nella seconda metà del 2025. Durante il processo, la ricostruzione colloca l’intervento di Michele Misseri solo in un secondo momento quando, incaricato dalla moglie, e dalla figlia, ha nascosto il cadavere. Il ritrovamento del corpo della piccola Sarah fu possibile solo dopo la sua confessione dell’omicidio, quando lo stesso Misseri indicò agli investigatori il luogo esatto.

Le due donne continuano a professarsi innocenti, mentre Misseri si auto-accusa dell’omicidio al punto da aver dichiarato, qualche anno fa, che se non fosse stato creduto della sua colpevolezza, una volta scarcerato si sarebbe tolto la vita. Tuttavia, l’intero impianto indiziario è a carico delle due donne, concedendo a quello che, ormai, in Italia è noto come “zio Michele”. gli inquirenti tendono a non dare adeguata credibilità alle parole di Misseri in quanto nel corso del tempo l’uomo ha più volte cambiato versione. L’uomo prima confessò di essere l’autore solitario dell’omicidio, poi riversò le accuse sulla figlia, infine riportò su di sé ogni responsabilità ma non fu creduto e pertanto fu condannato per aver nascosto in un pozzo in campagna il cadavere.

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