Alla fine, al momento, il Codacons consegnerà alla procura di Milano 255 segnalazioni giunte dai consumatori. E non sono che una parte di tutte quelle che sono state inviate da chi ha acquistato il pandoro “Pink Christmas” e ora sente di essere stato imbrogliato. Infatti, i consumati hanno spesso acquistato quel prodotto a un prezzo, due volte e mezza in più rispetto a quello del prodotto non brandizzato da Chiara Ferragni, in quanto convinti che la differenza di prezzo sarebbe servita a finanziare l’operazione benefica in favore dell’ospedale Regina Margherita di Torino. Ma così non è stato, come appurato sia dall’Antitrust sia dalla procura: il versamento di 50mila euro è stato fatto a maggio, sei mesi prima della messa in vendita del prodotto, a Ferragni sono entrati in tasca un milione di euro e i proventi delle vendite sono stati tutti acquisiti da Balocco.
Spinti dal Codacons, che ha avviato una class action, i consumatori ora vogliono far sentire la propria voce. “Nonostante le nostre poche risorse economiche e il prezzo non irrisorio del pandoro, ci sembrava comunque una buona iniziativa per aiutare chi è meno fortunato di noi“, si legge nella segnalazione effettuata da Francesca. Nella sua richiesta inoltrata al Codacons, la consumatrice dichiara di voler procedere con la richiesta di rimborso in quanto “adesso ci sentiamo traditi e truffati, perché per noi è stata una spesa che abbiamo fatto con il cuore“. C’è poi un’altra storia, forse una tra le più toccanti, che fa capire il motivo per il quale questa inchiesta è così importante anche per rimettere ordine nel comparto della beneficenza e ridare fiducia ai consumatori, in quanto tra le mail pervenute al Codacons c’è anche quella di una mamma che ha dichiarato di aver acquistato il pandoro solo perché, in quei giorni, “la nostra neonata era stata curata al Regina Margherita“.
Uno spaccato della buona fede degli italiani, che in questi anni hanno riposto la propria fiducia nell’influencer e ora si sentono traditi nel profondo, a un livello che nemmeno la donazione di un milione di euro dopo essere stata trovata con le mani nel sacco può ricucire. Le parole più usate sono proprio “imbroglio”, “fiducia” e “tradimento” e la ferita è talmente profonda che secondo alcuni esperti Ferragni difficilmente riuscirà a recuperare qualcosa. Intanto il Codacons ha anche proposto che chi volesse costituirsi parte offesa nel processo può inviare i dati all’associazione con l’obiettivo di tentare l’ottenimento di un risarcimento di 500 euro per danni morali.