La sinistra europea segue il filone delle strumentalizzazioni su Acca Larentia. Dopo le polemiche sollevate in Italia da Pd e compagni, spunta la plenaria in Ue per discutere della riemersione del neofascismo. Il tutto centrato sulla commemorazione a Roma, nel quartiere Tuscolano, di una settimana fa. Un episodio, anzi una tradizione, che nulla ha a che fare con il governo di centrodestra. E su cui nessun esecutivo, compresi quelli di centrosinistra, è mai intervenuto. L’iniziativa dedicata ai tre ragazzi del Fronte della Gioventù uccisi il 9 gennaio del 1978 ha 45 anni di età. E si è sempre svolta con lo stesso stile e con le medesime ritualità. Le braccia tese per l’anniversario di Acca Larentia non sono una notizia del 2024. Ma a sinistra hanno comunque deciso di simulare un improvviso sgomento.
Il dibattito Ue si terrà a Strasburgo, il prossimo 16 gennaio. Carlo Fidanza, capodelegazione di Fdi-Ecr, è netto: «Macroniani o putiniani? Che il Pd e i loro compagni dei Socialisti europei siano disposti a denigrare l’Italia pur di colpire Giorgia Meloni non sorprende più». «Sorprende, e per certi versi indigna – continua Fidanza -, che al coro delle sinistre rosse e verdi si unisca la fazione macroniana di Renew Europe e che lo faccia con toni e argomentazioni simili a quelli usati dalla portavoce di Putin Maria Zakharova». «La sinistra – motiva il capodelegazione – lo fa per riempire il proprio vuoto programmatico, i macroniani per deviare l’attenzione dalle proprie difficoltà interne, i russi per giustificare la loro guerra di aggressione contro l’Ucraina». L’europarlamentare meloniano cita la Russia e Zakharova perché anche Mosca ha detto la sua sul corteo per Acca Larentia, sostenendo che «i neonazisti» in Occidente siano «amati e coccolati» come nel «regime di Kiev». Il riferimento di Zakharova è al sostegno dell’Ue all’Ucraina di Volodymyr Zelensky.
Il dibattito a Strasburgo è stato voluto dai Socialisti europei, dai Verdi e da Renew Europe di Emmanuel Macron. Il Ppe si è astenuto. Contrari i gruppi dell’Ecr e dell’Id (ossia quello della Meloni e quello di Matteo Salvini e Marine Le Pen). L’Ecr si fa sentire anche tramite il portavoce del gruppo al Parlamento europeo Michael Strauss. «In questo lungo periodo – afferma Strauss, riferendosi all’intero arco di tempo in cui – ci sono stati quasi 40 governi diversi di tutte le convinzioni e combinazioni politiche. Riteniamo quindi che il dibattito sia un attacco ingiustificato e un tentativo di denigrare il governo Meloni e questo è inaccettabile». E ancora: «Giorgia Meloni ha chiarito di essere politicamente molto lontana da tali attività». La sinistra non intende allontanarsi dal nuovo copione. Nuovo, sì, perché nei decenni passati erano arrivati gesti tesi alla pacificazione. L’ex sindaco di Roma Walter Veltroni, ai tempi, ha annunciato lA volontà d’intitolare una strada per i tre giovani missini trucidati ad Acca Larentia. E sempre Veltroni ha inaugurato un viale dedicato a Paolo Di Nella, altra giovane vittima di destra degli Anni di Piombo. Schlein ha fatto un grosso passo indietro, insomma.
Rispetto alla strage in sé (quella di cui la sinistra invece non si occupa), va segnalata la richiesta di Fdi di riaprire le indagini su esecutori e mandanti di Acca Larentia. La domanda di ricerca della verità parte dalla sottosegretaria Frassinetti ed è condivisa dalla parlamentare Montaruli e da molti altri esponenti di Fdi e del centrodestra.