Nel 2019 la Lega di Salvini portò a Strasburgo 28 eurodeputati.
Un record per il Carroccio che si aggiudicò in quell’occasione più di un terzo dei voti espressi (34,3%). Un risultato difficilmente ripetibile. Ed è per questo che la campagna elettorale della Lega parte in salita. Ma con rinnovato spirito ed entusiasmo. Come ha ripetuto ieri nell’aula dei Gruppi il segretario della Lega ai suoi parlamentari.
Non un incontro politico, quello che si è tenuto ieri mattina, bensì l’occasione per rilanciare lo spirito del Carroccio che sbaragliò la concorrenza cinque anni fa. C’è tempo per strategie e tatticismi e soprattutto per delineare le prossime mosse. A iniziare dal Consiglio federale di lunedì prossimo. Quella di ieri è stata l’occasione per Salvini di ribadire alcuni principi che animeranno la campagna elettorale per le Europee di giugno e per sgombrare il campo da dubbi e fraintendimenti riguardo le alleanze. Perché al di là di chi vinca dentro le urne a giugno, è possibile comunque far convergere una sufficiente maggioranza di centrodestra su alcuni temi che fanno da base comune per tutti i partiti della coalizione che qui da noi guida il Paese. «Siamo determinati a sostenere il centrodestra unito anche a Bruxelles, senza i socialisti – spiega Salvini ai suoi parlamentari -. Significa che su alcuni temi come eliminazione totale dei motori tradizionali, immigrazione o cibo sintetico ci sarebbe una maggioranza compatta e alternativa. Abbiamo un’idea d’Europa molto chiara». Ai parlamentari il segretario del Carroccio chiede un impegno in prima persona e soprattutto di farsi tramite con i territori per animare la campagna elettorale. Molti daranno anche disponibilità a candidarsi per il Parlamento europeo. E resta in piedi l’ipotesi di coinvolgere anche amministratori locali (si è fatto nei giorni scorsi anche il nome del governatore lombardo Attilio Fontana).
«È stata l’occasione per organizzarci e caricarci al meglio commenta il capogruppo della al Senato, Massimiliano RomeoMatteo ci ha galvanizzati in vista delle Europee chiedendo l’impegno e l’entusiasmo di tutti».
Nel corso della riunione con i parlamentari Salvini ha ricordato anche il suo impegno di oggi in tribunale a Palermo per il processo Oper Arms. «Penso di essere l’unico ministro dell’Ue che va a processo non per questioni di soldi ma perché ha fatto il suo dovere», aveva detto due giorni fa a Quarta Repubblica su Retequattro. Ieri davanti ai parlamentari leghisti ha accennato anche al tema della giustizia. E ha parlato della «gogna mediatica a cui stiamo assistendo e che in passato – ha aggiunto – aveva travolto altre persone a me vicine poi uscite totalmente pulite. Ma nel frattempo sono stati infangati».
Per questo, ha osservato ancora il leader della Lega, «la riforma della giustizia è fondamentale».