«Questa richiesta rimette al centro la persona rispetto al sistema, nell’indagine sulla strage di Erba, in quel processo, è mancata l’umanità». L’ex procuratore aggiunto di Milano Alfredo Robledo sospira. La possibile riapertura non lo coglie di sorpresa, anzi. «Ma bisognerà vedere se la Corte d’Appello di Brescia avrà il coraggio di rimettere tutto in discussione».
Qualcuno dice che la revisione metterebbe in dubbio la credibilità della magistratura
«La credibilità della magistratura va provata con i fatti, ogni giorno».
Lei ha fiducia nel sistema?
«No, io ho fiducia nelle persone che conosco».
Che cosa farà Brescia?
«Faranno il loro dovere se avranno il coraggio di fare i magistrati. Si troveranno pregiudizialmente contro tutti coloro che aprioristicamente difendono magistratura e carabinieri, evitando ogni valutazione critica».
Ha letto la richiesta di revisione di Cuno Tarfusser?
«È fatta benissimo, da solo ha rappresentato l’unica vera voce di giustizia, Tarfusser si è dimostrato un anticorpo in una magistratura che ne ha sempre meno. Ha avuto lucidità e umanità, ha fatto il suo dovere di uomo e di magistrato, ha avuto un occhio giuridico e uno umano dove gli altri sono stati ciechi».
Qualcuno ipotizza la frode processuale. La ritiene una cosa possibile?
«Ho sentito dire a un giornalista che è impossibile che i carabinieri abbiano alterato delle prove. A questo signore vorrei dire: Ma lei in che mondo vive?».
Diciamo che l’errore giudiziario è inevitabile…
«Attenzione, qui non c’è solo un errore giudiziario, ma un errore di sistema. I carabinieri, il cui comportamento va attentamente valutato, hanno con il loro intervento iniziale causato una sorta di pallina di neve che poi è diventata una valanga, travolgendo ogni cosa».
Lei le confessioni ha lette, le ha sentite?
«Un pm che sbaglia ci sta, quattro colleghi che sbagliano insieme è più difficile da accettare. Aver mostrato le foto della strage, aver fatto leggere le confessioni costituiscono comportamenti professionalmente discutibili. È il sistema in astratto che ha permesso tutti questi errori, il dato umano è mancato completamente».
Cosa intende?
«Bisognava rendersi conto, valutando con equilibrio e cautela che Olindo e Rosa non potevano aver fatto nulla di ciò di cui erano accusati. Avrebbero dovuto entrare nella loro psicologia e capacità di comprensione, invece le hanno messe da parte, suggerendo le risposte, portandoli a confessare. Le persone, più sono semplici, più le devi tutelare. E il sistema non l’ha consentito».
La Pg di Milano ne esce male
«Mi sarei aspettato un livello etico molto alto da parte della Procura generale. Si sarebbe dovuto chiamare Tarfusser e dirgli: Spiegami bene tutto».
Forse Tarfusser avrebbe dovuto dirglielo prima, no?
«Lana caprina. C’è il sospetto di un gravissimo errore giudiziario? Deve starlo a sentire. Invece ha mandato a Brescia dopo quattro mesi una valutazione fredda e burocratica davanti a un errore giudiziario con un surreale balletto di dichiarazioni».