Uccide la ex e s’impicca

L'assassino che uccide la moglie e il futuro dei suoi tre figli

Aggressione, femminicidio, suicidio. Una successione di violenze che delineano una dinamica sempre più frequente, simile a decine di altri fatti di cronaca. L’ultimo caso risale a ieri mattina in Trentino, dove Ester Palmieri, 38 anni e madre di tre figli, è stata accoltellata a morte dal marito, che si è poi impiccato in un fienile. Accade tutto a Valfloriana, minuscolo borgo di meno di 500 abitanti nella bassa valle di Fiemme. Ester e il compagno 45enne Igor Moser sono entrambi nella loro casa nella frazione di Montalbiano, mentre i tre bambini della coppia sono a scuola. La coppia – che si stava separando in modo conflittuale – inizia a litigare quando all’improvviso Moser afferra un coltello da cucina e lo sferra più volte contro la moglie, che morirà dissanguata poco dopo. L’uomo si mette in auto e guida per quasi 20 chilometri, diretto verso Molina di Fiemme. Entra in un fienile e si toglie la vita impiccandosi.

Quando la notizia si è rapidamente diffusa tra le piccole comunità trentine, i tre figli – tra i 5 e i 9 anni – si trovavano con lo zio che era andato a prenderli a scuola. A lui sono stati ora affidati. Sullo sfondo, invece, proseguono le indagini dei carabinieri per ricostruire la precisa dinamica dell’omicidio: resta molto difficile ricostruire gli attimi immediatamente precedenti all’assassinio. Classe 1986, cresciuta a Valfloriana, Ester non era solo la mamma di tre bimbi. Professionista nel mondo sociosanitario prima, nel settore del benessere poi, era anche impegnata in politica e aveva amministrato il comune da assessore e da consigliere. «Sono molto legata al mio piccolo paese – raccontava lei -, credo fortemente nella potenzialità di un luogo come Valfloriana, un paradiso tranquillo, ancora incontaminato, lontano dal caos e dal continuo rumore frenetico cittadino, qui ho deciso di rafforzare le mie radici, di crescere i miei figli e di investire sul mio lavoro».

Per 15 anni aveva lavorato come Oss in residenze per anziani, ma da qualche tempo aveva aperto un suo un centro olistico. «Fin da bambina ho avuto la passione per l’arte, la musica, l’estetica e la bellezza», scriveva sul sito dell’attività. Un’esistenza – l’ennesima – spezzata un freddo mercoledì di inizio gennaio. La lunga scia di sangue che vede vittime le donne così non vede una fine. Dopo l’annus horribilis del 2023 – sono state 109 le donne uccise – nei primi dieci giorni del 2024 la drammatica conta è già arrivata a quattro vittime.

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