È in gravi condizioni un neonato di 3 mesi trasferito all’ospedale Santobono di Napoli.
Il piccolo è giunto al nosocomio del capoluogo campano dall’ospedale Ruggi d’Aragona di Salerno, dove, come spiega il Corriere della Sera, sarebbe stato ricoverato nella giornata di mercoledì a causa di una grossa crisi respiratoria: dopo che gli è stata riscontrata una forma seria di meningite, in base alle analisi, sarebbe inoltre risultato positivo alla cocaina, forse assunta attraverso il latte materno, dato che la madre sarebbe stata segnalata ai servizi sociali come tossicodipendente ma al tempo stesso sarebbe in cura per la disintossicazione. Queste indiscrezioni sono tuttavia da confermare.
I fatti, secondo la ricostruzione sono questi. Al suo arrivo all’ospedale di Salerno, il piccolo aveva la febbre a 38°, presentava uno stato di torpore e sintomi di setticemia. È stato quindi sottoposto a una Tac, con la quale si è verificata la presenza di una sepsi riconducibile a meningite: per questa ragione è partita subito la somministrazione degli antibiotici. Il neonato è stato sottoposto ad analisi delle urine, nelle quali è risultato appunto positivo alla cocaina.
Quindi nel nosocomio salernitano si è lavorato sui parametri vitali del piccolo, che sono stati inizialmente stabilizzati, ma la situazione medica sarebbe ben presto precipitata, rendendo necessario il ricovero nell’ospedale pediatrico napoletano con l’elisoccorso, al fine di effettuare la puntura lombare. Qui è stata confermata la diagnosi di meningite batterica, come riporta l’Ansa. Attualmente il bambino è in prognosi riservata e le sue condizioni vengno valutate come gravi ma stabili. L’opinione pubblica è sconvolta da questa notizia, ma tuttavia non si tratta della prima volta che un neonato viene trovato positivo a una sostanz psicotropa.
Dopo il rinvenimento delle tracce di cocaina nelle urine del neonato, la procura di Salerno ha aperto un’inchiesta e sono partite le indagini, sulle quali vige il più stretto riserbo, della polizia di stato, in modo da riuscire a risalire su quanto sia accaduto, anche se l’ipotesi al momento al vaglio degli inquirenti è quella del passaggio della sostanza stupefacente con il latte materno. Come detto, un’ipotesi tutta da valutare.
A quanto è dato sapere, come accennato, la madre del neonato sarebbe tossicodipendente, così come il suo compagno, quest’ultimo attualmente agli arresti domiciliari. Il tribunale dei minori, dopo la segnalazione per tossicodipendenza della madre, in precedenza avrebbe ricollocato altri due figli della donna.