Molestie su due studentesse, ma il bidello viene riabilitato. Protesta al Convitto di Torino

Molestie su due studentesse, ma il bidello viene riabilitato. Protesta al Convitto di Torino

Protesta al Convitto Umberto I di Torino dopo che un bidello, accusato di molestie sessuali nei confronti di alcune studentesse, è stato reintegrato. A prendere posizione e a manifestare il proprio dissenso sono i genitori dei ragazzi iscritti alla scuola. Nella mattinata di oggi, giovedì 11 gennaio, un’intera classe non si è presentata in aula.

Cosa è successo

Si tratta di una vicenda molto delicata, cominciata con un’accusa pesantissima nei confronti del collaboratore scolastico. Lo scorso settembre, infatti, l’uomo venne sospeso per tre mesi e in via cautelare dal suo servizio, come disposto dall’Ufficio scolastico regionale. Stando a quanto riferito, il bidello era finito al centro di un’inchiesta per molestie commesse nei confronti di due studentesse di 16 anni. Si parlò, nello specifico, di avances spinte, con “tentativi di baci e palpeggiamenti”, riporta il Corriere.

Dopo il periodo di sospensione di tre mesi, tuttavia, non satebbero arrivati ulteriori provvedimenti, tanto che il bidello è stato reintegrato a scuola, con grande sconcerto delle famiglie e del personale scolastico. Da qui la decisione dei genitori, naturalmente preoccupati, di nominare un legale che li rappresenti e di protestare. Stamani la scelta di non far entrare in classe i ragazzi. Il problema è che al Convitto Umberto I di Torino avrebbero le mani legate.

Le spiegazioni della preside

A parlare al Corriere della Sera è stata Maria Teresa Furci, dirigente scolastico del Convitto.“Capisco che i genitori siano molto arrabbiati, ma è così che prevede la norma e io non ho potere di fare diversamente. Al suo rientro l’ho assegnato a un reparto dove non è in contatto con gli studenti fino alla fine dell’anno e gli ho intimato di attenersi al codice di comportamento, è un supplente nominato due giorni prima dell’accaduto, nessuno lo conosceva”, ha dichiarato.

La preside, del resto, si è attivata subito dopo le segnalazioni di molestie, segnalando il caso alle autorità locali e prendendo provvedimenti disciplinari. Non è in suo potere fare altro. “Di tutto il resto si è occupato l’Usr che ha erogato la sanzione di sospensione di tre mesi. È stato molto spiacevole, ma siamo intervenuti nel modo più tempestivo possibile e con tutti gli strumenti a nostra disposizione: l’impatto emotivo coinvolge anche me, vorrei risolvere la questione nel miglior modo possibile per tutti”, ha aggiunto. “La scuola è un ambiente dove bisogna vivere serenamente e in tranquillità, per crescere in uno spazio sicuro e protetto“, ha concluso.

A quanto pare è in previsione un incontro fra preside e genitori per aggiornarsi sulla situazione e su eventuli prossime mosse. Nel frattempo, le famiglie hanno deciso di nominare un rappresentante legale.

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