Hanno studiato, fatto ricerche e pubblicato studi su neuroscienze, epidemiologia, cardiologia, medicina di precisione, fisiologia, longevità, ipertensione. E grazie a questo elevato impegno di produttività otto ricercatori dell’IRCCS San Raffaele sono stati apprezzati e inseriti per la loro produzione scientifica nella classifica mondiale «World’s Top 2% Scientists 2023».
Un risultato frutto di un impegno costante nel difficile campo della ricerca medica che ha prodotto traguardi così brillanti da essere selezionati nella rosa di ben 9 milioni di altri scienziati della medicina ed essere inseriti nella ben più ristretta cerchia di circa meritevoli 210mila colleghi, il 2% del totale.
Grazie al loro lavoro i loro nomi sono stati inseriti dalla Stanford University nella prestigiosa classifica mondiale degli scienziati più «influenti».
Ecco di chi si tratta. Paolo Maria Rossini, responsabile del Dipartimento Neuroscienze e Neuroriabilitazione; Stefano Bonassi, responsabile dell’Area di Epidemiologia Clinica e Molecolare e Biostatistica e ordinario di Igiene Generale e Applicata dell’Università San Raffaele; Giuseppe Rosano, responsabile del Centro di ricerca clinica e sperimentale e ordinario di Cardiologia all’Università San Raffaele; Fabrizio Stocchi, responsabile del Centro Parkinson, parkinsonismi e disturbi del movimento e ordinario di Neurologia all’Università Telematica San Raffaele; Andrea Frustaci del Laboratorio di Scienze omiche e medicina di precisione; Fabrizio Vecchio, responsabile del Laboratorio di Brain Connectivity e docente associato di Fisiologia presso l’Università eCampus; Ennio Tasciotti, responsabile del Laboratorio di Human Longevity Program; Massimo Volpe, responsabile del Centro per la Diagnosi e cura dell’ipertensione arteriosa e delle complicanze cardiovascolari.
Ma come avviene la selezione tra tanti cervelli su scala mondiale? Si parte da un rapporto che viene realizzato ogni anno dall’università californiana di Stanford, in collaborazione con la casa editrice Elsevier e Scopus, la più utilizzata banca dati per le pubblicazioni sulla ricerca. Si analizzano due classificazioni prodotte facendo riferimento a 22 aree scientifiche e 174 sottocategorie: una basata sull’intera carriera dei ricercatori e l’altra sulla ricerca prodotta nell’ultimo anno.
Il rapporto, pubblicato sulla rivista Plos Biology, è considerato il più affidabile per i settori della ricerca bibliometrici, la scienza che utilizza tecniche matematiche e statistiche per analizzare la quantità, la qualità e la diffusione delle pubblicazioni all’interno delle comunità scientifiche.