Gli allevamenti di Zuckerberg e i terreni di Gates: cosa rivelano gli investimenti dei miliardari

Gli allevamenti di Zuckerberg e i terreni di Gates: cosa rivelano gli investimenti dei miliardari

Il nuovo business di Mark Zuckerberg è offline. Lontano dalle piattaforme social e vicino al recinto di alcuni pregiati bovini d’allevamento. Con un post pubblicato in rete (non poteva essere altrimenti) nelle scorse ore, il multimilionario fondatore di Meta ha annunciato un nuovo progetto che avrà a che fare con la produzione di carne extralusso. “Ho iniziato ad allevare bestiame al Ko’olau Ranch a Kauai e il mio obiettivo è creare carne di manzo della più alta qualità al mondo“, ha comunicato il magnate dei social media, fornendo poi ulteriori dettagli sulle particolarità dell’iniziativa imprenditoriale: “I bovini sono wagyu e angus e cresceranno mangiando farina di macadamia e bevendo birra che coltiviamo e produciamo qui nel ranch. Vogliamo che l’intero processo sia locale e verticalmente integrato“.

La carne extralusso di Zuckerberg

Nel nuovo progetto, Zuckerberg coinvolgerà anche le proprie figlie. “Ogni mucca mangia 5.000-10.000 libbre di cibo ogni anno, quindi si tratta di un sacco di acri di alberi di macadamia. Le mie figlie aiutano a piantare gli alberi di mac e si prendono cura dei nostri diversi animali. Siamo ancora all’inizio del viaggio ed è divertente migliorarlo ogni stagione. Di tutti i miei progetti, questo è il più delizioso“, ha proseguito l’imprenditore, che sui social si è fatto ritrarre davanti a un succulento piatto di carne bovina. La missione zootecnica intrapresa mister Zuck sarà improntata a produrre carne di alto livello, destinata quindi a palati particolarmente esigenti e soprattutto disposti a spendere. Il tutto mentre nel mondo prosegue la crociata ambientalista contro gli allevamenti, ritenuti dannosi per l’ambiente e quindi da chiudere per la salvezza del Pianeta.

Il climatismo e i cibi sintetici

Così, mentre la carne per i comuni cittadini rischia di diventare un miraggio o comunque una scelta scoraggiata in nome del dogmatico climatismo, per i super ricchi alla Zuckerberg sono in arrivo gustose costate di bovini allevati alle Hawaii con farina di macadamia e birra. Accade dunque questo evidente paradosso: da una parte i guru del Pianeta sostenibile – supportati anche da alcuni opinabili ricerche sul tema – sostengono che la popolazione mondiale dovrà convertirsi al cibo sintetico, cioè prodotto in laboratorio per non erodere le risorse naturali, dall’altra i multimilionari investono nella zootecnia e nell’agricoltura tradizionale.

Gli investimenti di Bill Gates

Zuckerberg non è infatti il solo riccone ad aver scoperto le potenzialità economiche e strategiche degli investimenti nella coltivazione dei terreni e negli animali d’allevamento. Bill Gates, fondatore di Microsoft, si è scoperto latifondista e possiede circa 275.000 acri di terreno agricolo negli Stati Uniti: un’estensione da record che lo ha reso il più grande “contadino” d’America, con l’equivalente di quasi 1100 kmq di terreno coltivabile. In più occasioni, il filantropo aveva rivendicato di essere uno strenuo sostenitore dei nuovi cibi a base vegetale. “Sono persuaso che il plant-based sia il futuro e voglio essere quello che pianta questi semi“, aveva detto, promuovendo anche il consumo esclusivo di carne coltivata per ridurre l’effetto serra. Guarda caso, tra gli investimenti di Gates c’è stato proprio lo svilippo delle tecnologie che consentono di produrla.

Mentre alla gente comune si tenta di imporre un nuovo modo di mangiare e dunque di vivere, i multimilionari del mondo fiutano il business e investono proprio in quella direzione per fare nuovi affari. Farine di locuste, miele sinetico e carni ottenute in laboratorio per le grandi masse; per chi può spendere tanto, invece, bistecche vere e verdure d’élite.

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