Sono 150 le persone identificate dai poliziotti della Digos di Roma in relazione alla commemorazione di Acca Larentia che ha scatenato le polemiche per il saluto romano. Secondo quanto ricostruito dalle forze dell’ordine, all’evento avrebbero partecipato anche gruppi di estrema destra provenienti da altre città e gruppi di ultras. In queste ore la polizia capitolina è al lavoro con altre Questure per identificare altri partecipanti.
Sono al momento cinque le persone denunciate, come confermato dal ministro Matteo Piantedosi. Rispondendo all’interrogazione della segretaria del Pd Elly Schlein alla Camera, il titolare del Viminale ha spiegato che la Questura di Roma ha contestato il delitto di apologia del fascismo a carico di cinque esponenti di Casapound. Questo il plauso dell’ex prefetto: “La questura di Roma, cui va il mio plauso, ha assicurato lo svolgimento della manifestazione senza che si verificassero incidenti, privilegiando le attività di osservazione, più proficue per l’acquisizione di elementi utili da sottoporre all’Autorità giudiziaria ai fini dell’accertamento dell’eventuale commissione di reati”.
Nel corso del suo intervento in aula, Piantedosi ha evidenziato che la commemorazione di Acca Larentia, cui quest’anno hanno aderito circa 1000 persone, nel passato, con le stesse modalità, ha registrato numeri ben maggiori di presenze. Il picco nel 2018 – all’epoca il dem Gentiloni premier – con 3 mila presenze. “Lo spirito della commemorazione di tragedie così gravi come quella di Acca Larentia, che ha causato il vile assassinio di giovani vite e che rimane tuttora senza giustizia, è tradito dalla riproposizione di gesti e simboli che rappresentano un’epoca condannata dalla storia“, ha aggiunto il ministro dell’Interno.
Piantedosi ha ribadito che le forze di polizia hanno adottato lo stesso modulo operativo seguito nelle analoghe manifestazioni effettuate negli anni scorsi, frutto di esperienze professionali e di competenze tecniche consolidate, che non mutano di fronte a qualsivoglia manifestazione, pur di diverso estremismo ideologico. Sul punto, il ministro ha citato le recenti iniziative anti-israeliane svolte a seguito della crisi in Medio Oriente. Non sono mancate le stilettate in replica alle critiche strumentali della sinistra, Piantedosi ha infatti accusato il Pd di non aver mai sciolto le organizzazioni eversive nonostante i tanti anni trascorsi al governo: “Quanto alle ulteriori iniziative da porre in essere per lo scioglimento di organizzazioni di carattere eversivo, ricordo che la particolare complessità dei presupposti previsti dalla normativa vigente è confermata dalla limitata casistica applicativa sinora registrata e dalla circostanza che governi, anche sostenuti dalla parte politica degli onorevoli interroganti, non hanno mai adottato iniziative in tal senso”.