La vicenda del pandoro Balocco che ormai si è allargata a macchia d’olio anche ad altre finte (o fittizie) iniziative di solidarietà di Chiara Ferragni ha scomodato anche le ex regine delle televendite televisive quando ancora non esistevano i social: stiamo parlando di Wanna Marchi e della figlia, Stefania Nobile, che già in tempi non sospetti avevano preso le distanze dall’influencer considerata “poveraccia” quando fece il video natalizio di “scuse” senza trucco, in lacrime e con quel pigiama-tuta di color grigio.
Le parole di Wanna Marchi
Intervistate dalla trasmissione di La7 “L’aria che tira“, ecco che l’accostamento con la Ferragni non è stato affatto gradito. “A Chiara Ferragni dispiace essere associata a Wanna Marchi, ma anche a Wanna Marchi dispiace essere associata a lei. Non abbiamo niente in comune“, ha sottolineato in collegamento assieme alla figlia. Il tema più scottante riguarda la beneficenza, finta, che ha fatto credere al proprio pubblico sui pandori della Balocco ma potenzialmente anche sulle uova di Pasqua dello scorso anno e le bambole limited-edition della Trudi. “Noi siamo garantiste anche e soprattutto in virtù di quello che è capitato a noi. Siamo state arrestate dopo 3 servizi di un programma televisivo, ora la nostra vicenda giudiziaria è finita…”, spiega la Marchi assieme alla figlia.
Le differenze con la Ferragni
A differenza della Ferragni, però, le due hanno sottolineato che tutti i soldi guadagnati truffaldinamente (per i quali hanno già regolato i conti con la giustizia), loro non hanno mai detto esplicitamente di fare beneficenza e poi intascare. “Noi non abbiamo mai dato niente in beneficenza, questo è certo. Pubblicamente, almeno, no. Quello che abbiamo fatto, lo abbiamo fatto privatamente“, sottolinea Stefania Nobile. Anche se i follower rimangono milioni, l’influencer sta toccando con mano cosa accade quando viene meno la fiducia: nemmeno i saldi riescono a far vendere i prodotti in alcuni store con il gradimento probabilmente ai minimi termini per le indagini delle Procure. “Auguriamo a Chiara Ferragni tutto il bene del mondo, spero che la situazione si risolva. Però niente sarà mai più come prima. Quando la magistratura, quando viene messo l’inchiostro nero sulla carta, l’inchiostro resta“, aggiunge Stefania Nobile.
La Marchi, però, non indietreggia di un solo passo: anche se si sono ormai conclusi da anni “i suoi tempi”, l’unica ammirazione verso la Ferragni riguarda la giovane età, l’essere bella e famosa “ma anche io sono stata famosa e mi sento ancora tale”, sottolinea Wanna Marchi. “Le auguro tutto il bene del mondo, i processi vanno fatti in tribunale. Non mi sento giudice di nessuno, non so cosa abbia fatto lei. So che dà da mangiare a tante persone, ha aziende e non lavora da sola: non sono un giudice e non voglio esserlo“, conclude.