La politica ipocrita sui senzatetto

La politica ipocrita sui senzatetto

Gentile Direttore Feltri,

Lei è molto sensibile nei confronti degli indigenti e dei bisognosi ed è sempre pronto ad intervenire materialmente per aiutare chi è in difficoltà. Ma, nonostante l’impegno dei singoli, il numero di coloro che vivono e muoiono per strada è impressionante. Non basta di certo la

nostra carità per salvare dalla miseria questa gente. È necessario l’intervento della politica. Perché nessuno fa mai qualcosa di concreto e veramente utile a favore dei barboni?

Un abbraccio

Leonardo Esposito

Caro Leonardo,

hai centrato in pieno uno dei temi più scottanti della stretta attualità. È notizia di questi giorni infatti che nel corso della prima settimana del nuovo anno sono morti ben 12 clochard. Eppure i giornali hanno concesso poco spazio a questa informazione, all’analisi di questo dramma, all’approfondimento di questo fenomeno, come se crepare sul marciapiede in uno Stato civile dell’Occidente prospero e industrializzato sia normale o accettabile. Ci si concentra spesso su polemiche sterili e vane, basti considerare la menata del saluto romano e l’attacco gratuito della sinistra al primo partito della maggioranza il quale nulla ha a che fare con i tizi che hanno sollevato il braccio. Le questioni davvero importanti, addirittura urgenti, quelle legate a tematiche sociali, non vengono enfatizzate, sebbene sia nostro compito dare voce agli ultimi attraverso la nostra penna. Ravviso anche in questo comportamento una sorta di deriva della nostra professione, del giornalismo in generale, che ha rinunciato a raccontare la vita, la società, i fatti che ci riguardano da vicino, per attorcigliarsi intorno alle scaramucce tra partiti e personaggetti squallidi che popolano la politica medesima. Da qui questo quotidiano allarme fascismo urlato dalla sinistra e da una certa stampa, segno di un preoccupante scollamento dalla realtà. Roba che ci ha ormai stancati oltremodo.

Il mio amico Indro Montanelli diceva che la sinistra ama così tanto i poveri che, quando va al potere, li aumenta di numero. E non aveva tutti i torti, dal momento che, stando alle statistiche nel 2015 i senzatetto erano circa 50mila e nel 2022, dopo anni di permanenza al potere dei progressisti, essi erano addirittura raddoppiati, sfiorando quota 100mila. Stupisce che ai radical-chic stiano a cuore i migranti, che costituiscono la gran parte dei barboni che campano all’addiaccio, soltanto quando si trovano in mare, una volta che giungono sulle nostre coste per i buonisti va bene farli permanere sull’asfalto condannandoli a morte sicura. Non mi rassegnerò mai a questa ipocrisia.

In generale, i senza fissa dimora non rappresentano una categoria in grado di catturare l’interesse della politica, a prescindere dal colore politico. E il motivo è semplice: essi non votano, non hanno neppure una residenza, quindi durante le campagne elettorali nessuno fa

promesse o assume impegni che riguardino i clochard. Questa è una grave pecca.

Ed è anche per questo che nel 2021 sono deceduti 250 senzatetto, nel 2022, 393; nel 2023, ben 410. Non è soltanto il gelo a stroncarli. Tirano le cuoia in ogni stagione. Perché ci scandalizziamo per i morti sotto le bombe in Medio Oriente o in Ucraina e non per quegli esseri umani che si spengono sotto casa nostra ogni santo giorno? Perché di loro non parliamo mai? Perché a loro non dedichiamo prime pagine? Perché non li consideriamo parimenti vittime?

Si dice che siano invisibili. È una stronzata. Si vedono benissimo. Siamo noi ad essere ciechi. Malati di indifferenza.

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