Marcia spedita la raccolta del fondo Rete digitale di F2i: evidentemente la proposta attrae. Ieri Fondazione Cariplo, la più importante con 8 miliardi di patrimonio guidata da Giovanni Azzone, ha deciso di versare 35 milioni di euro nel fondo che investirà 1 miliardo in Netco, la società che incorporerà la rete di Tim dopo il perfezionamento dello scorporo. Cariplo ha deciso quindi di allinearsi a quanto già deliberato dalla Compagnia di San Paolo, che aveva messo sul piatto la stessa cifra. Mentre Fondazione Crt, guidata da Fabrizio Palenzona, aveva annunciato in precedenza un investimento di 15 milioni. A queste si aggiungono i contributi di Fondazione Roma (20 milioni), Carilucca (15 milioni) e Banco di Sardegna (15 milioni). Sono cifre che provocano anche un’altra considerazione: le fondazioni sarebbero state disponibili a mettere anche cifre più sostanziose, per Cariplo e San Paolo si parlava di 50-100 milioni, ma la raccolta (che è vicinissima al traguardo del miliardo) ha riscosso grande adesione e non ha reso necessario un intervento più robusto. L’operazione di sistema, coordinata dal fondo guidato da Renato Ravanelli, ha visto una partecipazione massiccia anche da parte alle Casse di previdenza: Enpam, l’ente di medici e odontoiatri, partecipa alla partita con un centinaio di milioni, così come la Cassa Forense ha messo sul piatto una cifra intorno a 130-140 milioni. In totale, il contributo delle Casse dovrebbe quantificarsi intorno ai 3-400 milioni.
La lista dei partecipanti al veicolo di F2i si potrebbe presto allungare, circola infatti con insistenza – senza smentite della società – l’indiscrezione che anche Poste Vita possa contribuire con un centinaio di milioni. L’operazione, quindi, è stata sostanzialmente chiusa con successo, con un annuncio ufficiale che dovrebbe arrivare entro gennaio. Il mercato ha dunque dato riscontro positivo all’operazione rete unica intravedendo, come già capitato con l’aumento di capitale di Mps, prospettive di rendimento interessanti.
Nel frattempo, la buona riuscita della raccolta per la rete digitale ha contribuito a rasserenare in parte gli animi tra i soci di F2i. La società di gestione è al centro di un confronto dopo la disdetta del patto di sindacato da parte di alcuni soci, a partire dalla Fondazione Crt e Unicredit. Ora, però, i tempi potrebbero essere maturi per riprendere un dialogo più disteso sulla governance, con la scrittura di un nuovo Patto di sindacato. I contatti tra i soci sono già iniziati e nei prossimi giorni si terrà a Roma un incontro, seppure interlocutorio. Sul tavolo anche il discorso sul rinnovo dei vertici, a partire dalla conferma di Ravanelli. I colloqui diverranno più fitti in vista della scadenza del cda, che dovrà essere rinnovato entro la primavera di quest’anno.