Partito il mercato libero del gas. Il Mezzogiorno più caro di Milano

Partito il mercato libero del gas. Il Mezzogiorno più caro di Milano

Oggi termina il mercato tutelato del gas, per 5,5 milioni di utenti «non vulnerabili», cioè coloro che non hanno un Isee basso o non sono malati, over 75 o residenti zone disagiate. I fornitori, tuttavia, non cambieranno, ma sarà applicata la tariffa Placet, in parte definita dall’Arera (in foto il presidente Stefano Besseghini). Il mercato tutelato (con le tariffe fissate dallo Stato) rimarrà solo per 4,5 milioni di utenti, «vulnerabili». Sul mercato libero, Assoutenti ha scoperto che le tariffe più care sono a Roma e al Sud, quelle più convenienti sono a Milano, Trento, Trieste e Bolzano. Per l’elettricità, invece, il mercato protetto andrà avanti fino al primo luglio. Le aste tra i fornitori per l’aggiudicazione del servizio a tutele graduali nelle 26 zone in cui è stato suddiviso il Paese si svolgerà oggi. I vincitori saranno resi noti il 6 febbraio.

Assoutenti ha messo a confronto le migliori offerte gas reperibili sul «Portale offerte» di Arera sia per i contratti a prezzo fisso che per quelli a tariffa variabile, per una famiglia tipo che consuma 1.400 metri cubi di metano all’anno. Roma risulta la città più cara sul mercato libero del gas: a prezzo fisso la migliore offerta è di 2.045 euro annui a famiglia, a prezzo variabile 1.754. Care anche Catanzaro (2.032 euro col fisso, 1.739 sul variabile) e Palermo (2.024 euro sul fisso, 1.723 sul variabile). Milano è la città con la migliore offerta a prezzo fisso (1.816 euro) e con la seconda migliore offerta a prezzo variabile (1.554 euro). A Trento la miglior offerta a prezzo variabile (1.553 euro). Secondo il Codacons, agli utenti del mercato protetto che vogliono passare sul libero convengono i contratti a prezzo variabile. Sempre per la famiglia tipo che consuma 1.400 metri cubi all’anno, la bolletta del gas sul mercato libero è più alta del 14,56% rispetto a quella del mercato tutelato se si sceglie un contratto a prezzo fisso, mentre è più bassa del 2,57% se si sceglie un contratto a prezzo variabile. Ma per il Codacons si tratta di un risparmio fittizio, considerando che eventuali aumenti futuri si ripercuoteranno sulle tariffe.

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