Nuova vita per Michel Claise. L’ex giudice istruttore dell’inchiesta sul Qatargate ha infatti deciso di darsi alla politica: da poco pensionato, l’ex magistrato ha annunciato la sua candidatura come deputato federale in Belgio alle prossime elezioni politiche. Come riportato dal quotidiano Le Soir, il 68enne potrebbe passare dalle camere di consiglio alla Camera dei Rappresentanti tra le fila di Défi, partito francofono di orientamento social-liberale. Sarà il terzo della lista, alle spalle dei capolisti e attuali eletti, ossia François De Smet e Sophie Rohonyi.
Michel Claise è molto noto in Belgio: in qualità di giudice istruttore, ha condotto alcune delle più importanti inchieste politico-finanziarie degli ultimi decenni. Il caso più recente, nonché il più importante, è stato proprio lo scandalo Qatar, che ha dovuto abbandonare – non senza un certo clamore – nel giugno del 2023 a causa di un potenziale conflitto di interessi sollevato dalla difesa dell’eurodeputato Marc Tarabella: emerse infatti che suo figlio era in affari con il figlio dell’eurodeputata Maria Arena, il cui nome è emerso nell’inchiesta ma che non ha subito il trattamento riservato ad altri indagati, basti pensare alla lunga custodia preventiva in carcere per Eva Kaili o lo stesso Tarabella.
In una recente intervista rilasciata ai microfoni di Le Soir, Claise aveva pressoché preannunciato la sua avventura in politica. Nel dialogo con il quotidiano aveva delineato una sorta di programma elettorale, naturalmente incentrato sulla giustizia. Dalla procura nazionale finanziaria stile Francia alla creazione dell’Agenzia belga anti-corruzione, il piglio da politico navigato: “Il governo ha abolito la Segreteria di Stato per la lotta alla frode fiscale… quando dovrebbe essere creata una Segreteria di Stato per la lotta alla criminalità finanziaria!”.
Ma non è tutto. Claise ha infatti intenzione di pubblicare nelle prossime settimane un saggio sui rischi che la criminalità finanziaria rappresenta per le nostre democrazie. Un tempismo impeccabile: “Immaginate il potere delle organizzazioni criminali che ogni anno ottengono somme considerevoli che si mescolano con le somme degli altri anni. Come si può evitare che la corruzione e il riciclaggio di denaro aumentino quando c’è un sentimento di impunità?”. Un vero e proprio manifesto. Altre tracce “politiche” risalgono al passato, con la sua battaglia contro la droga: Claise non ha mai fatto mistero del suo sogno di mettere in galera chiunque consumi sostanze stupefacenti.“Perché non immaginare, nel caso delle droghe pesanti, di considerare che anche chi consuma è parte della rete criminale?”, la sua visione che suscitò non poche polemiche.